A parte il titolo idiota / 13 Gennaio 2018 in Atomica bionda
Lasciando da parte il titolo idiota, il film unisce alla pari elementi di debolezza e di forza. L’azione è lenta, malgrado le improvvise accelerazioni, e la durata – anche se non eccessiva per i canoni attuali – si fa sentire. La trama si rivela ben poca cosa: una rivisitazione fuori tempo massimo del mood cinico e disincantato dell’epoca della guerra fredda, del tutto disgiunta dagli eventi della caduta del Muro, che nel film restano sullo sfondo, paradossalmente ininfluenti. La «sorpresa» finale è relativa, visto che l’identità di Satchel era intuibile già da un po’ (se non altro per esclusione).
Lati positivi: le scene d’azione, a un tempo stilizzate e realistiche (questo è uno dei pochi film a mostrare cosa succede a una faccia e a un corpo che hanno incassato un bel po’ di botte), leggibili, ragionevolmente originali, emozionanti. E naturalmente la protagonista, Charlize Theron, che regge benissimo l’intera trama, tutta algido fulgore, violenza pragmatica ed erotismo malinconico (con la collaborazione dell’ormai onnipresente Sofia Boutella – questo è il terzo film in pochi mesi in cui la vedo tra i protagonisti).
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