Asterix e il regno degli dei

Asterix e co, mi sono sempre piaciuti. Amavo leggere i libretti che mi portava mia madre a casa o guardare insieme a lei le loro avventure. Questa volta hanno a che fare con la genialata di Cesare: creare una struttura di appartamenti nella foresta dove risiedono i Galli. Una sorta di decentrismo da Roma, vivi in periferia che si respira aria migliore e i prezzi sono inferiori. Ovviamente le cose non sono mai semplici per cui prima non riescono a portare a termine la costruzione per via dei Galli che rimettono letteralmente a posto gli alberi estirpati con fatica dagli schiavi romani, poi i cittadini romani non vogliono trasferirsi e infine il pandemonio generale quando anche i Galli vogliono vivere negli appartamenti! In sostanza si guarda ridacchiando e gustando un bel succo.

Divertente. Considerando anche le notevoli migliorie tecniche legate a un accorto uso della computer graphic, credo sia il miglior film con Asterix & C. dai tempi dei vecchi Asterix il gallico, Le 12 fatiche… e Asterix e Cleopatra. A mio parere, i successivi adattamenti cinematografici degli albi di Goscinny e Uderzo, sia in forma animata che con attori reali, non hanno mai avuto i tempi comici e narrativi giusti. Il secondo tipo, in particolare, ha smarrito completamente lo spirito caricaturale originario del fumetto francese, trasformando trama e personaggi in un luna park tematico al limite del ridicolo infarcito sterilmente di star nazionali e non.
Qui, invece, la storia e i personaggi funzionano davvero bene e il film è decisamente gradevole e, a tratti, davvero spassoso.

Sorprendentemente efficace, quest’ultimo film d’animazione della lunga serie di adattamenti filmici del fumetto di Uderzo e Goscinny beneficia di un’animazione in computer graphic orgogliosamente indipendente ma senza compromessi con la qualità. La regia è dell’animatore Louis Clichy, autore qualche anno fa di un geniale cortometraggio, “À quoi ça sert l’amour ?”, dove il suo talento comico e artistico esplodeva e non poteva certo essere ignorato a lungo.
La storia, tratta dall’albo a fumetti omonimo, racconta dell’intuizione geniale di Giulio Cesare di invadere subdolamente il villaggio di Asterix circondandolo di “cultura” romana. Complice anche la penuria di pozione magica, sprecata per emancipare gli schiavi dei romani, il piano cesareo pare finalmente essere quello giusto.per conquistare l’indomito baluardo della resistenza gallica.
Momento musicale fornito (nella versione originale) dai Ricchi e poveri con una versione integrale di “Sarà perché ti amo”. E viene giù il teatro. O l’aereo, dove ho visto il film io.