Recensione su Assassin's Creed

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L’inizio di una nuova saga? / 7 Gennaio 2017 in Assassin's Creed

La trasposizione cinematografica del successo della Ubisoft, in realtà, è poco fedele ai videogiochi omonimi. Solo alcuni particolari sono aderenti alla realtà videoludica creata dalla società francese.
L’Animus rappresentato nel film è molto più tecnologico e complesso rispetto a quello che il giocatore era abituato a vedere (seppur poco) mentre aveva il joypad in mano. Probabilmente la scelta di rappresentarlo così è stata fatta per non far mancare mai l’azione fra le scene ambientate nel 1492 e quelle nei laboratori dell’Abstergo.
A parte ciò, anche la storia del protagonista non ha nulla a che vedere con i videogiochi. Qui, Cal Lynch è un condannato a morte che, quando è giunta la sua ora, si risveglia misteriosamente in un luogo sconosciuto e una dottoressa avvenente, interpretata da Marion Cotillard, cerca di spiegargli man mano perché si trova lì e quale è il suo compito.
Notevoli le scene d’azione, ambientate nella Spagna dell’Inquisizione del 1492 (anche qui, ambientazione mai utilizzata nei videogiochi), con dettagli ben curati.
Se c’è una colpa da attribuire al film, è l’eccessiva frenesia in certi passaggi che non permettono allo spettatore, che magari non ha mai giocato, di capire a fondo ciò che avviene.
Inoltre vengono lasciati alcuni “buchi”, come ad esempio perché Cal è stato condannato a morte? In realtà lui stesso lo dice, ma non ci vengono dati ulteriori dettagli (un flashback pareva brutto?).
Infine, è bene sottolineare come la maggior parte delle scene d’azione siano state girate direttamente dagli attori e non da stuntman o controfigure.

Assassin’s Creed non è sicuramente un capolavoro, ma è un action ben girato e, da appassionato della serie, mi auguro che abbia un buon successo come altre saghe tratte da videogiochi e che potranno essere esplorati altri periodi storici, magari, perché no, la Firenze rinascimentale.

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