Recensione su Argo

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ben fatto, Ben. / 14 Marzo 2013 in Argo

Facile prendersela con l’Hollywood buonista che celebra se stessa e l’America tutta. Troppo facile. Sbagliato, soprattutto. Sì, è vero, nel film gli Iraniani sono tendenzialmente brutti e cattivi. Ma non sempre, e non tutti. E nemmeno gli americani sono tutti eroi. Prendersela con Argo per questo è banale. Prendersela con Argo per questo vuol dire prendersela con Argo perchè l’ha diretto Affleck, perchè ha vinto tre Oscar, perchè l’ha prodotto la Warner Bros.
Al cinema i preconcetti sono come i cellulari. Meglio non usarli.

Argo è molto più di un filmetto facile facile a stelle e strisce. Il film di Affleck – ottimo regista, bravo attore – è originale e alternativo perchè, in maniera discreta, sa essere diverso. Perchè è minimalista, perchè non ha paura di essere lento ma non esalta la lentezza esasperata come sinonimo di qualità. Perchè sa quando accelerare, perchè è storico, ironico, avvincente, misurato, calibrato, ponderato. Lo sono i dialoghi, lo sono certe frasi (sublimi alcune pronunciate da Alan Arkin), lo sono – su tutto – i movimenti di camera.

Tutto ha il suo giusto tempo, il suo giusto spazio. La camera sa essere discreta, non protagonista. Non insegue i personaggi, non li accompagna, non li descrive. Li segue. E nel seguirli li capisce, e li spiega. E così facendo rende protagonista la storia. Una storia americana, all’americana; questo è vero, innegabile. Ma questo non è un reato. E’ qui, anzi, una qualità. Guardatevi – o riguardatevi – Zero Dark Thirthy. Simile storia, simile americanità. In apparenza. Perchè in realtà così come la Bigelow ci mostra un esemplare compendio di banalità e clichè Affleck, senza alcuna presunzione, ci regala una composta e cristallina lezione di cinema. Lezione che diventa omaggio. Perchè gli Argo sono due: quello girato da Affleck e quello “inventato” da Mendez. Entrambi importanti nel ricordarci che quella città in California sotto la collina con la scritta bianca continua a fare storie – che le inventi o le racconti poco cambia.

Spoiler Alert:
Argo Vaffanculo.

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