Utile e confortante, ma… / 27 Gennaio 2023 in Argentina, 1985

Credo che questo di Santiago Mitre sia uno di quei film che richiede necessariamente una buona conoscenza dei fatti reali raccontati (cosa che, nel caso specifico, non mi appartiene), per poterne apprezzare meglio le sfumature più vibranti e certe caratterizzazioni dei personaggi.

Quindi, guardando il film Argentina, 1985, che riporta alla ribalta la questione dei desaparecidos argentini e delle persecuzioni politiche messe in atto durante la dittatura militare del Paese, non ho potuto che apprezzare il felice esito della importante vicenda, ma -ammetto- in maniera un po’ passiva, praticamente telecomandata.

Il film di Mitre è una confortante storia vera raccontata con un buon ritmo e una sorta di generale gradevole levità. Porta all’attenzione internazionale un evento epocale (la prima condanna di personalità militari a opera di un tribunale civile).
Nella sua limpidezza di morale e di intenti, è un lavoro di taglio manicheo che si fa forte della rassicurante presenza in scena di una roccia come Ricardo Darín, accompagnato da musiche enfatiche, personaggi antipatici che si redimono e personaggi simpatici che non ne sbagliano una, e una -bella, niente da dire- super arringa finale di Darín/Serrano.

Penso che Argentina, 1985 sia uno di quei film che tendono a piacere molto agli ammeregani: non a caso, è candidato agli Oscar 2023 tra i lungometraggi stranieri.

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