Recensione su La frode

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Una bella riflessione / 15 Aprile 2013 in La frode

“Che prezzo ho io come persona?” Questa è la domanda. Questo è il sunto finale della riflessione che il film ci ispira. Ma non si limita a buttare giù spunti senza cercare di approfondirli: il gioco del potere è un bel gioco, se si è disposti a giocarlo da soli. Il denaro, il sesso, l’evasione, la frode e l’omicidio sono collegati da fili rossi come il sangue. Eppure qualcosa sfugge alle regole, evade la legge. Il denaro. E allora fino a che punto ci è permesso di giocare, se quando l’intrigo schiarisce ci rendiamo conto che non si vince mai veramente? E il meccanismo contorto, contraddittorio ma non condannabile di scendere a compromessi, di salvare la famiglia facendo giustizia silente, pacata, dignitosa ma in realtà lassista. Così è l’uomo. L’affare è concluso, non si torna indietro, e se i soldi erano sporchi ce li teniamo uguale, pur che siano soldi. E se i potenti cadono, che cadano nella gloria, sotto gli applausi e tacitamente, ritirando ancora un altro premio.

Regia umile ma esatta. Attori bravi, cupi nel loro impegno. Sceneggiatura solida, sa quel che dice e lo dice bene, mai risparmiandosi.

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