L’ultima tentazione di Von Trier / 25 Giugno 2012 in Antichrist
Ad una prima visione mi era sembrato banale,privo d’idee,vuoto.Dio benedica la seconda visione.Personalmente,qualche mese fa gli avrei dato 5,quasi 4,oggi ero indeciso sul 9.Probabilmente è il film più oscuro,malato e nudo di Lars Von Trier.Un Von Trier che parte da Hendel per arrivare al massimo dell’esasperazione umana.Von Trier è lucido,stavolta,davanti ad una macchina da presa traballante e quasi in stile Dogma,mentre zooma su due persone intente a consumare un atto sessuale ripetuto.Per Von Trier questo è il massimo rapporto uomo-donna esistente.Intanto il loro bambino precipita dalla finestra e nessuno se ne accorge.Il prologo è la parte più emozionante del film,forse il miglior prologo della recente storia del cineasta danese.Von Trier è un ribelle e il suo cinema ne risente.Qui vede la Natura come n qualcosa di reale,visibile,demoniaco.La Natura è contro l’Uomo perchè non lo sopporta.Non sopporta le sue smanie di potere,non sopporta la sua presunzione,non sopporta la sua voglia di naufragare verso un nuovo io.Willem Defoe è l’Uomo.Charlotte Gainsboug è la Donna.L’Uomo vuole controllare la Donna così che non faccia cose irreparabili,ma non si accorge che tutto intorno a lui l’orrore si consuma.Questo è Von Trier all’ennesima potenza:Creare un horror visionario e profondo chiudendo in una casa in un bosco due esseri viventi alle prese con il loro dolore.”Antichrist” è la base del cinema del danese:Un suo imprescindibile manifesto che trascende “Idioti” e si pone alla base delle stranezza consuete dei vari film del grande regista.Perchè “Antichrist” non è solo liberatorio,ma è anche spudorato e immensamente folle e quindi vontrieriano.Il Male si annida in noi,fa della paura un suo complice,non c’è via di scampo dal nulla in cui siamo immersi.Non è un bugiardo Von Trier:Non fa cinema per sperimentazione,non oppone ostacoli alla realizzazione dell’opera,ma fortunatamente non si perde in qualcosa di astratto,di impossibile.Il suo ultimo suicidio cinematografico è un film sulla paura più difficile da battere.Come riprendersi sapendo che la perdita di un figlio dipende da noi?Ma da che dipendiamo noi?Probabilmente la seconda visione ci vuole.Superficialmente il film non può e non deve essere visto.Un film del genere merita cento,mille visioni,dove troverete sempre un dettaglio diverso,un piccolo sigillo fuori posto,un’inquadratura strana.Von Trier dirige un coraggioso romanzo cinematografico di auto-commiserazione.L’espiazione dai peccati passa dalle origini dei peccati stessi.L’allontanarsi dal luogo del peccato nuoce a chiunque.”Antichrist” non è solo una delle maggiori opere cinematografiche del 2009,ma è anche un fondamento giusto e lecito per il cinema europeo contemporaneo.Troppo difficile per un dodicenne.Troppo adulto.E troppo segnato.Ma un quindicenne dalla visione resta estasiato.E finalmente,posso dare a Von Trier un 9 di cuore.Dal 5 di partenza ,è un bel salto di qualità.
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