13 Recensioni su

Ant-Man

/ 20156.8372 voti

sorpresa / 22 Aprile 2019 in Ant-Man

dopo una serie di problematiche varie e mancanza di appeal ecco servito uno dei migliori cinecomic marvel.. nella top 5 per me. Grande sorpresa !

PICCOLO EROE, GRANDE DIVERTIMENTO / 7 Ottobre 2018 in Ant-Man

Anche con questo film, la Marvel ha fatto centro! Un altro eroe con i fiocchi. L’azione decolla e il divertimento è assicurato!

28 Luglio 2017 in Ant-Man

Divertente / 24 Febbraio 2016 in Ant-Man

Film scorrevole e divertente per gli amanti del genere, non al livello dei principali Iron-man e la prima trilogia di Spider-man.

Occasione sprecata / 1 Febbraio 2016 in Ant-Man

Un’occasione sprecata malamente. Il film non fa quello che avrebbe dovuto più ovviamente fare: mostrare il protagonista alle prese con i pericoli del micromondo. Invece tutto si riduce a qualche viaggio in tubatura o in groppa a una formica; anche il viaggio nel mondo subatomico si riduce a qualche effetto grafico di quarta categoria. Unica nota brillante il terzetto di delinquenti che aiuta Ant-Man. Michael Douglas sembra un po’ prostrato – o è semplice distacco? Evangeline Lilly si rivede sempre volentieri.

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Bel lavoro, Marvel-Disney! / 20 Novembre 2015 in Ant-Man

Quando in casa Marvel capiscono che dare importanza e centralità alla parte comedy dei loro film è il segreto per renderli più godibili, tutto cambia. E’ un po’ sempre così, soprattutto per Guardiani della Galassia e Ant-Man, dove lo zampino di Edgar Wright si sente in alcune circostanze, sebbene poi da regista sia stato “fatto fuori”. Autogol, a voler essere più precisi.
Hank Pym è un vecchio e Ant-Man è Scott Lang interpretato da Paul Rudd, il che fa già ben intendere quanto verso il comedy si stia voltando il genere supereroistico.
Il film è, come ogni film della Marvel, un misto di cose abbastanza scontate che accadano, la gnocca di turno, le mazzate in cgi e tanta altra bella roba, tra cui la scena pre-titoli di testa, quella post titoli di coda e quella post-post titoli di coda.
Ci ho addirittura visto possibile la lettura metaforica ed interiorista delle battaglie personali che ognuno è costretto a tenere ogni giorno nella propria vita, nel fatto che Ant-Man combatta battaglie per lui enormi e che portano alla salvezza del mondo, com’è d’uopo nelle sfere marvelliane cinematografiche, restando però nel suo microcosmo da formica. Insomma…una battaglia a suon di tute “magiche” e superforza combattuta nella cameretta d’una bambina: per i due coinvolti è una battaglia per la salvezza del mondo o la sua fine; per tutti gli altri una lotta tra bacarozzi che si fa fatica persino a percepire.
Fino ad un certo punto almeno.
Menzione di demerito ad un personaggio femminile con la personalità di un tronco d’albero: scontato, stereotipato, inutile e banale.

Consigliato a: Tutti gli amanti del genere supereroistico, che questo film comunque porta avanti con successo, e anche a chi s’è un po’ stufato della solita solfa e possa dunque ritrovarsela in un’altra salsa…sebbene poi si dicano sempre le stesse, ovvie, cose.

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Piacevole sorpresa / 20 Settembre 2015 in Ant-Man

Non mi aspettavo molto da questo film, ma sono rimasto colpito. Begli effetti speciali, una storia che non annoia ma che,anzi, cattura. Le scene in cui il protagonista diventa “microscopico” sono davvero belle. Il film merita, ma peccato per il “villian” di turno che non è per niente all’altezza della situazione

Nuovo Marvel… da 7- / 9 Settembre 2015 in Ant-Man

Un altro eroe Marvel si sta per aggiungere agli “Avengers” e questo film racconta la sua storia, anche bene direi. Un bel filmetto fumettistico in cui non c’è molta azione, ma prepara il personaggio (un pò come il primo “Captain America”). Non perdetelo, perchè si collega molto bene alla scìa degli altri kolossal del fumetto!
Da notare la Kate di “Lost” e un Michael Douglas che sa il fatto suo. Bravo anche il protagonista Rudd.
7, ma quel meno perchè poteva essere un pochino meglio…

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:) / 26 Agosto 2015 in Ant-Man

Premetto che per quasi tutto il film ho avuto una leggera nausea a causa delle formiche…ma a parte questo il film ha begli effetti e Michael Douglas l’ho trovato molto azzeccato in un ruolo insolito per lui.

noia / 18 Agosto 2015 in Ant-Man

Unica differenza con gli altri film dei super eroi Marvel sta nella ironia del personaggio. Per il resto nulla di che. Tony Stark se la mangia in mezzo boccone sta formichina.

Formiche amiche / 17 Agosto 2015 in Ant-Man

Altro supereroe della Marvel, un pò meno conosciuto; una sorta di “Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi” in salsa Marvel.
Inizio soft con la presentazione dei personaggi principali; nell’1989 lo scienziato Hank Pym (Michael Douglas) si è dimesso dallo Shield perchè l’agenzia aveva cercato di replicare la sua formula per il restringimento. Al giorno d’oggi Scott Lang (Paul Rudd finora visto soprattutto in commedie) viene rilasciato di prigione (Aveva commesso un furto con scasso). Le loro vite sono destinate a incrociarsi.
Un pò lento all’inizio, il film aumenta di ritmo soprattutto nella seconda parte; battute divertenti alternate a spumeggianti scene d’azione nel mondo rimpicciolito a livello di formica.
Divertenti le scene con Scott formato formica con tutti i pericoli della sua dimensione e poi gli stacchi per far vedere la situazione dall’esterno (ad esempio la splendida scena del trenino, già presente nel trailer).
Nel resto del cast da citare una poco riconoscibile Evangeline Lilly (Lost e la saga de Lo hobbit) con il caschetto scuro, Michael Pena nei panni dell’amico/ex compagno di cella di Scott, Judy Greer come Maggie (ex moglie di Scott) e Bobby Cannavale nel ruolo del nuovo compagno di Maggie.
E’ un film Marvel, quindi attenzione alle solita scene dopo i titoli di coda (una arriva subito, l’altra bisogna aspettare la fine dei titoli).

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Microcosmo… / 17 Agosto 2015 in Ant-Man

Avete paura delle formiche? Beh… Questo non è il vostro film (e conosco qualcuno al riguardo… 🙂 ) ma il fascino di vedere il mondo con gli occhi di Ant-Man già questo ripaga il biglietto.
Ovviamente è da vedere rigorosamente al cinema.
Certo, non stiamo parlando di un capolavoro ma comunque è piacevole e scorre molto bene.
Poi vederlo cavalcare una formica volante oppure le varie scene di lui in miniatura dentro la vasca da agno sono molto d’effetto.
Bravi tutti i protagonisti…
Carino dai…
Ad maiora!

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Ant-man, un “piccolo” eroe per un “piccolo” film / 16 Agosto 2015 in Ant-Man

Ant-Man si prospettava come una pellicola colma di dubbi e perplessità sulla sua effettiva riuscita. Non tanto per essere basata su un fumetto meno noto al pubblico rispetto ai vari Thor, Ironman, Capt. America e compagnia, e nemmeno per l’essersi presentato immediatamente tra due pellicole di gran lunga più considerate nel proficuo franchise Marvel (è la pellicola che succede ad Avengers: Age Of Ultron ed è quella che precede l’atteso terzo film di Capt. America basato sul fumetto Civil War). Il vero problema di Ant-man era legato alle varie divergenze emerse in corso d’opera, dove spicca sicuramente l’abbandono di Edgar Wright dalla cabina di regia e la sua sostituzione con lo statunitense Peyton Reed. La domanda da porsi quindi era: quanto ne ha risentito la pellicola alla fine di queste divergenze?
Bisogna ammettere che Ant-man è un film che si è sempre presentato con una certa modestia (e una certa prudenza) nei confronti del pubblico. Si erano infatti generate nei mesi precedenti all’uscita poche aspettative rispetto, ad esempio, ad un (presunto) rivoluzionario Age Of Ultron. Anche il personaggio principale mostrava da parte del pubblico decisamente poco appeal rispetto ai vari dei del tuono, miliardari con armature ipertecnologiche e supereroi muscolosi dal sapore patriottico. L’eroe di turno, questa volta, è in grado “solo” di rimpicciolirsi e ingrandirsi a proprio piacimento, nonché di controllare e guidare a propria discrezioni truppe (se non eserciti) di formiche.
Le impressioni positive sono offuscate inizialmente da una prima parte piuttosto standard, soprattutto per i canoni di queste tipologie di prodotto. Abbiamo la solita presentazione del protagonista e dei comprimari che lo accompagneranno nella riuscita dell’impresa, l’introduzione del solito cattivone ambizioso e senza scrupoli, oltre a tutte quelle sequenze assimilate negli anni facilmente dal pubblico ma da cui è impossibile esitare di mostrarle (l’aura di predestinazione che avvolge l’eroe, l’indispensabile addestramento per controllare i suoi “poteri”, i problemi sociali e affettivi che affliggono il suo alter-ego umano). Se però si chiude un occhio su questi passaggi di rito, possiamo dire che il film si rivela un prodotto piacevole, dove il lato humour della Marvel e le sequenze action sembrano trovare un equilibrio notevole e che raramente viene preso in considerazione. Per rendere bene l’idea, potremmo definire Ant-Man l’anello mancante tra il tono scanzonato e giocoso di Guardiani della Galassia e quello serioso e intrigante di The Winter Soldier. Anche il plot, pur rimanendo ancorato a quei canoni sopracitati, si distingue in un certo senso dagli altri prodotti di stampo supereroistico. Oltre all’action e alla commedia, la pellicola (in particolare nella seconda parte) sembra volersi assumere un tono quasi da heist movie.
Le sequenze in cui Ant-man si rimpicciolisce regalano momenti particolarmente riusciti perché mostrati proprio dal punto di vista dell’uomo formica e si rivelano perciò in grado di coinvolgere facilmente il pubblico. Una vasca da bagno che viene riempita d’acqua assume le fattezze di una terrificante onda anomala se guardata con gli occhi di una persona alta solo pochi centimetri, così come una tubatura dell’acqua può apparire alla stregua di un furioso torrente in piena.
E’ quasi doveroso citare, a riguardo, una delle sequenze finali, inaspettata e sorprendente nella sua realizzazione. Una scena che, sinceramente, ti aspetteresti più da un film come Interstellar di Nolan, piuttosto che da un lungometraggio dedicato all’ennesimo supereroe Marvel.
L’unico dubbio legato al film rimarrà il seguente: è inevitabile chiedersi quanto questo Ant-man sia opera di Edgar Wright e quanto sia invece opera di Peyton Reed. Un dubbio che, almeno per il momento, rimarrà tale. Ma lo spettatore avrà perlomeno la possibilità di abbandonare la sala sapendo che questo quesito non avrà intaccato la buona riuscita del film.

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