Annabelle

Spin-off della saga paranormale “The Conjuring”, “Annabelle” è il film horror più classico che ci sia. Finalmente un horror come si deve, dove bastano pochi semplici gesti per generare quella giuste dose di tensione e di paura. Stanze buie, porte che sbattono da sole, inquadrature in primo piano sull’inquietante bambola: il film è tutto questo. Se vi aspettate scene truculente con fiotti di sangue, cambiate film.

La bambola terrificante che avevamo incrociato di sfuggita nel film The Conjuring, finalmente si fa protagonista e ci regala brividi e suspence! Sopratutto non si riesce a capire come si possa risolvere la questione demone/bambola. Impressionante come abbiano sottolineato l’utilizzo malefico della bambola attraverso la sua decadenza fisica. Lo sguardo e il sorriso sono i medesimi ma “sporcando” il visino di Annabelle si crea un effetto davvero inquietante. Inoltre ci si aspetta in ogni momento che la bambola si muova, giri la testa, cammini, fluttui..invece no. Lei non è posseduta ma usata come strumento da un demone. Finalmente un horror fatto bene! Il mio consiglio è di lasciar perdere gli Insidious e lanciarvi direttamente su Annabelle la bambola che a mio avviso ha surclassato il pensionato Chucky.

CHE PAURA!!!!
Ops… Scusate ma ho visto un ragno nero sulla parete.
ANNABELLE? Bufala…
Bambola brutta quanto la fame viene acquistata da una coppia in attesa del loro primo figlio. La sciagura cadrà su di loro. E lo spirito malvagio non potrà essere sconfitto se non con un anima…
CHE ROTTURA DI SCATOLE!!!
Una vera cretinata.
Ma visto che il masochismo fa parte della nostra natura, vedrò anche il sequel di questo cesso di Bambola per vedere se sono riusciti a fare di peggio…
Per ora un bel 4 scarso, molto generoso, è tutto guadagnato…
Ad maiora!

Se non l’avete visto potreste essere portati a pensare che si tratti di un mero tentativo di far soldi…ed avreste perfettamente ragione. Senz’anima e core. La trama è logora e la sceneggiatura incolore si limita ad alternare banalità ad illogicità (non sanno ancora il sesso del bambino e riempiono la stanza di bambole. Il popcorn inodore che brucia casa, la figlia lasciata costantemente da sola nonostante la minaccia sia ormai conclamata e tante altre cose che non vale nemmeno la pena di citare).
La tensione è pari a zero (eccezion fatta per la scena dell’ascensore che comunque si consuma rapidamente) anche per demerito di una coppia di attori insipidi…specialmente quell’asparago del marito. Nemmeno gli attori di supporto aiutano.

Visivamente si rifà ai lavoro già visto nei ben più riusciti “Insidious” e “L’evocazione”.
Noioso e scialbo.

Ineccepibile dal punto di vista scenografico, il film di Leonetti mostra diverse pecche, a partire da una storia che perde interesse già dopo la prima mezz’ora, che diventa una scopiazzatura di vari altri film(“The Conjuring”, “Insidious” e “Rosemary.s baby”…tra l’altro, riguardo quest’ultimo, c’è una scena che ricorda il massacro della moglie del regista Roman Polanski, la bellissima attrice Sharon Tate, uccisa da un gruppo di fanatici satanisti).
La coppia protagonista è piuttosto anonima, così come i due comprimari, l’immancabile sacerdote e la bibliotecaria.
In sostanza un film privo di spessore, pieno di cliché ereditati da un filone che ormai ha esaurito ogni sua cartuccia.
Da salvare solo poche scene, come quella del seminterrato.