13 Gennaio 2013 in An Education
Racconto di formazione, scritto benissimo, che immerge totalmente nell’atmosfera e nei limiti sociali degli anni 60.

Jenny è una studentessa modello, intelligente, brillante che sogna di andare ad Oxford all’università.
Ma da quando ha conosciuto David è cambiato tutto. Soprattutto le sue aspettative per il futuro.
Ma non tutta l’educazione viene da libri.. c’è ancora una lezione che Jenny deve imparare.
Ilcinemasecondome ha scritto questa trama
Titolo Originale: An Education
Attori principali: Carey Mulligan, Peter Sarsgaard, Dominic Cooper, Rosamund Pike, Olivia Williams, Alfred Molina, Cara Seymour, Sally Hawkins, Emma Thompson, James Norton, Amanda Fairbank-Hynes, William Melling, Connor Catchpole, Matthew Beard, Ellie Kendrick, Nick Sampson, Bel Parker, Luis Soto, Olenka Wrzesniewski, Bryony Wadsworth, Ashley Taylor-Rhys, Beth Rowley, Ben Castle, Mark Edwards, Tom Rees-Roberts, Arne Somogyi, Paul Pilot, Phil Wilkinson, Kate Duchêne, Mostra tutti
Regia: Lone Scherfig
Sceneggiatura/Autore: Nick Hornby
Colonna sonora: Paul Englishby
Fotografia: John de Borman
Costumi: Odile Dicks-Mireaux, Natalie Humphries, Amanda Keable
Produttore: David M. Thompson, Nick Hornby, Amanda Posey, James D. Stern, Finola Dwyer, Jamie Laurenson, Wendy Japhet, Douglas Hansen
Produzione: Gran Bretagna, Usa
Genere: Drammatico
Durata: 100 minuti
Racconto di formazione, scritto benissimo, che immerge totalmente nell’atmosfera e nei limiti sociali degli anni 60.
Film d’ambientazione più che di trama, o meglio, la trama c’è anche ma tanto è meglio l’ambientazione. Sullo sfondo di Twickenheim (ignoro come si scriva) 1961 una sedicenne si fa dare un passaggio a casa da uno con una macchina grossa e rossa. Brum brummmm.
Lui sta sui 35, la porta a fare la vita mondane e cosmopolita e convince persino i di lei mamma e papà. Però è un ladro. Ah, ma questo a lei va bene. Però è.. no, vabbè, può bastare.
Il punto è che incarna la gioventù pre-sessantottina, sul punto d’esplodere e alla disperata ricerca di una via di sfogo dalla controllata e rigida morale (inglese poi, figuriamoci). Parla francese, sogna Parigi e legge Proust (no, merda, non era Proust. Ne leggeva un altro che non ricordo. Cavolo, sono sinceramente contrito di non ricordarlo 🙁 Camus! Io non l’ho mai letto ma ecco cazzo, legge Camus. E ascolta Juliette Greco. E lui è il dandy coglione e simpatico e aumma aumma, che non è cattivo davvero ma si arrabatta per pagarsi la brum brum. Insomma, a lei la scelta. Mitici i genitori di lei, i soliti borghesi piccoli piccoli che vorrebbero solo vederla salire nella scala sociale, fanno ridere assai (a capir bene l’inglese anche un po’ di più) e per farla salire riescono a suggerire/fare la scelta sbagliata. Sempre. Insomma, bagliori all’orizzonte di simil-liberazione. Ma da fare ancora ce n’è. E per ora niente. Come al solito, aggiungerei.
E c’è anche Emma Thompson-preside che fa l’imitazione della Thatcher. Però i camini con le braci finte no, quelli non glieli perdono.
A tratti banale, ma non da buttare. Il mio sei è proprio risicato.
Simpatica commedia che si avvale della sceneggiatura di Nick Hornby (uno dei miei scrittori preferiti!). La sua mano si sente – eccome! – e rende il film, la cui trama non ha nulla di rivoluzionario, piacevole da guardare. Nulla di più, sia chiaro, ma consente di passare una serata ridacchiando di gusto