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Amores perros

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JOYA MEXICANA / 15 Dicembre 2016 in Amores perros

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Gioiello della cinematografia messicana. Non sono d’accordo con chi dice che si tratta di un “Pulp Fiction” alla messicana…sminuirebbe l’opera di Iñárritu ad un semplice lavoro di emulazione e non credo sia l’interpretazione giusta. Certo, non nego che ci siano dei punti di contatto, come la scena d’apertura che ricorda quella de “le iene” mista a quella dell’incidente stradale con Bruce Willis in “Pulp Fiction”, oppure la struttura ad incastro che può essere facilmente percepita come un rimando…ma non credo ci sia molto altro.

Le miserie di più persone s’incrociano per vari motivi porQue la vida es un carnaval. Proprio l’incrocio di una strada sarà decisivo nello sbrogliare la matassa dei vari episodi.

Regia ottima ed essenziale ma decisamente meno sofisticata rispetto alle future opere del regista di “birdman” e “revenant”. Inarritu gioca con i contrasti come ad esempio per la scena del pestaggio che si alterna ad una scena di sesso..dolore/piacere. O la scena del rinvenimento da parte de “El Chivo” dei suoi cani sbranati…rabbia/pietà. I dubbi tra Eros/porno del marito che lascia la famiglia.

Tecnicamente si attesta come un buon prodotto senza eccellere.

Il reparto attoriale offre eccellenti interpretazioni con Gael García Bernal ed Emilio Echevarría una spanna sopra a tutti. Quest’ultimo, in particolar modo, presta il volto (tra Karl Marx e Deniro) al personaggio cardine sul quale tutte le storie vertono e si snodano. Per carisma e presenza scenica il personaggio de “El chivo” avrebbe meritato un film a sé stante.

Un ottimo prodotto che vale tutti i 150 minuti di durata.

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Pulp Mexico / 25 Giugno 2016 in Amores perros

L’esordio alla regia del pluri(troppo)premiato Oscar Inarittu è senza dubbio una pietra miliare del cinema underground messicano. La trama è organizzata in stile “Pulp Fiction” per intenderci: 3 storie parallele che si intrecciano nel finale. La più enigmatica riguarda quella del sicario El Chivo, la più attuale è, ovviamente, quella di Octvaio mentre la più mielosa è quella della ex-modella Valeria. Ognuno dei tre personaggi rappresenta, nel piccolo, il Messico … E’ un film a tratti “tosto” ma ha un suo fascino di cult-movie …

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Desiderio. Dolore. Delusione. / 7 Settembre 2014 in Amores perros

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Con queste tre parole possiamo identificare la personalità di ognuno dei tre protagonisti del film: Octavio è mosso da un desiderio irrefrenabile verso la moglie di suo fratello e vobb scappa con lei da una Città del Messico povera e violenta. Valeria, famosa e ricca fotomodella, si fidanza con Daniel, direttore di una rivista di moda, che ha appena lasciato la moglie per la fotomodella. Ma Valeria ha un grave incidente e le viene amputata una gamba e cade in un dolore immenso e profondo. El Chivo, un vecchio signore che vive solo con i suoi cani, uccide per guadagnarsi da vivere. Il suo rimpianto più grande è stato quello di abbandonare la moglie e la figlia in passato.
Un film complicato, un mix di storie e situazioni, però, messe in scena bene da Inarritu.
Delle tre storie, quella che ho preferito è stata la prima con il grande Gael García Bernal. In conclusione, un film tosto, un pugno allo stomaco, denso di emozioni forti.

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18 Febbraio 2013 in Amores perros

Per me, che ho visto questo film dopo gli altri di Inarritu, ormai avvezza al “gioco” degli incastri, il meccanismo degli incroci fatali è risultato un po’ stantio. Ciò non toglie che la pellicola sia godibile, pur nella sua drammaticità, e che lo sguardo di questo autore sule traversìe umane sia, puntualmente, originale e coinvolgente.
Dei tre episodi, ho apprezzato in particolare quello interpretato da Bérnal.

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