Recensione su Ammore e Malavita

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Un paio di passi indietro / 15 Ottobre 2018 in Ammore e Malavita

Apprezzo i Manetti Bros. e le loro incursioni nei generi, ma mi pare che Ammore e malavita stia un paio di passi indietro rispetto al loro film precedente, Song ‘e Napule (2013).

Il minutaggio dei due lungometraggi è pressoché uguale, ma Ammore e malavita mi è sembrato interminabile: demerito della formula musical (con tanto di balletti dal sapore estemporaneo) e delle pur orecchiabili canzoni di Pivio e Aldo De Scalzi (+ Nelson ai testi)?
Le idee di questo ultimo lavoro dei Manetti mi sono parse stantie e gli spunti più felici (vedi, il turismo “criminale”) si esauriscono subito dopo essere stati proposti. In generale, mi è sembrato tutto abbastanza incerto: la vena ironica c’è, ma non è abbastanza “nera” o surreale come potrebbe essere; c’è anche il taglio drammatico, incarnato da un serissimo Raiz, ma si mescola male al mood generale.
Ahimé, terribili gli effetti visivi, dalle esplosioni ai gabbiani, passando per gli aerei.
Non mi è piaciuta neppure l’interpretazione di Giampaolo Morelli: interpretare la “macchina da guerra” seria e taciturna non mi pare sia esattamente nelle sue corde.

Purparlé… Il musical non è un genere particolarmente battuto dal cinema italiano, perciò trovo curioso il fatto che, a distanza di poche settimane, nel 2017, siano stati distribuiti due film nostrani che appartengono a questo filone, entrambi ambientati a Napoli: quello dei Manetti, appunto, e Riccardo va all’inferno di Roberta Torre.

5 commenti

  1. Nadja / 14 Gennaio 2019

    io non mi trovo per nulla in quello che hai scritto. L’ho trovato proprio un bel film che unisce un’anima pop con un buon film d’autore. Esperimento originale per il panorama italiano, un musical in napoletano che strizza l’occhio a duemila generi diversi (usciamo dal mondo manicheo del cinema italiano diviso in commedia e film impegnato). Diverte, stupisce e le canzoni sono belle (di gran lunga migliori di quelle di tanti musical hollywodiani) e sopratutto i Mainetti osano cosa così rara. Bocciarlo così mi sembra eccessivo

    • Stefania / 14 Gennaio 2019

      @elisa1996: i Manetti mi hanno stupito molto di più con altri lavori precedenti, per questo Ammore e malavita mi è sembrato uno zompo indietro. Facendo riferimento alla loro filmografia, penso che con questo film non hanno fatto niente di particolarmente nuovo, già Song ‘e Napule mischiava (secondo me, molto meglio) generi e toni: qui, hanno aggiunto l’inserto smaccatamente musical, ma, per quel che mi riguarda, non è un valore aggiunto. E, poi, non l’ho bocciato: al film ho dato 5, l’ho solo rimandato a settembre 😉
      Intanto, aspetto con curiosità il prossimo film dei Manetti, Diabolik, che pare debba uscire nel corso dell’anno, ma di cui non si sa ancora molto 🙂

  2. Nadja / 14 Gennaio 2019

    @Stefania 5 è un voto negativo dai ;). A me song de napule aveva convinto solo in parte perchè c’erano delle cose che non funzionavano. Ammore e malavita l’ho trovato più riuscito e completo e trovo che Serena Rossi abbia retto benissimo il film. RIgurdo i tuoi dubbi su Morelli li condivido, lo preferisco come Coliandro

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