Recensione su American Animals

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Riuscito mix di fiction, doc e mockumentary / 12 Febbraio 2021 in American Animals

Girato da un documentarista, il britannico Bart Layton, American Animals è un interessante ibrido tra fiction pura, doc e mockumentary.
Nel film, oltre al cast artistico in cui spiccano Evan Peters, Barry Keoghan e Ann Dowd, compaiono anche i protagonisti reali della storia che, perfino, (inter)agiscono con gli attori nelle parti di “finzione”.
Il risultato è davvero interessante, sia dal punto di vista tecnico che da quello narrativo e, specialmente nella metà iniziale, rimarca in maniera originale il concetto di soggettività della realtà e, poi, continua a giocare con il medium cinema, tra citazioni sempre esplicite e metariferimenti.

Mi è piaciuto anche il progressivo digradamento dei toni del film: da commedia tardoadolescenziale con ragazzi annoiati che, ispirati da un certo imaginario cinematografico, cercano di dare una scossa a una vita abbastanza lineare e anonima, il lungometraggio diventa un cupo dramma che, lentamente, si chiude sui protagonisti come un nero sudario.

Ho trovato curioso che la (bella) colonna sonora non originale sia composta perlopiù da brani 70’s e non da pezzi contemporanei al periodo in cui si svolge la vicenda (primi anni Duemila): sembra sottolineare il legame “morale” del film con una certa cinematografia dell’epoca, a partire da Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975) di Sidney Lumet, un titolo che il regista stesso ha dichiarato essere uno dei modelli di American Animals.

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