Recensione su Amadeus

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Meritevole capolavoro su un’immeritevole / 18 Agosto 2015 in Amadeus

Non conosco film che sia stato capace di suggestionarmi più di questo. E’ fatto talmente tanto bene che gli si perdona anche il fatto che pur essendo una biografia, non racconta la vita di Mozart. Racconta un altro tipo di storia.
E pone allo spettatore una domanda fondamentale: era meritevole della sua fama?
CI racconta di come il talento non sia una qualità, ma una fortuna che nessuno merita. E dall’altra parte ci mostra il cattivo Salieri, uno dei cattivi più criptici della storia del cinema, come un lugubre narratore. In possesso di una vita gloriosa e allo stesso tempo privo di gloria.
Acclamato ed esaltato, ma perfettamente consapevole che per quanto si sforzi, il vero talento non lo possiede lui. Lui che osservava la musica come il più grande dono concessogli da Dio stesso, si vede passare davanti un arido e superfluo ragazzino con un biglietto della lotteria vincente tra le mani.
Non credo di aver mai visto una dicotomia tra due personaggi così ben strutturata.
E allora mi viene da pensare, è meglio raccontare la storia nuda e cruda oppure offrire una riflessione?
Perché tante volte ho pensato che le persone che hanno talento non lo meritino. E tante volte ho provato rabbia alla visione di un immeritevole capolavoro.
Ma senza dubbio ritengo questo film un meritevole capolavoro.
Basti pensare quando Mozart scrive “Il flauto magico” insieme alla “Requiem”. Le due musiche si sovrappongono, la buffonata e la morte insieme, come per ironica vendetta, fino alla fine.

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