Puerile. Scontato. Superficiale. Kitsch. Stucchevole.
La capacità di resa immaginativa di Jackson, come l’avevamo vista al servizio di “Il signore degli anelli” qui diventa un gioco puerile di fantasie trite e ritrite, senza capacità di far sognare lo spettatore (a meno che non sogni già di suo – in questo caso perché si è addormentato davanti a una pellicola “mortale”… (ops)). Certo, nell’altro caso c’era un libro che gli forniva un materiale splendido, ma ciò non toglie che abbia saputo rendere in modo grandioso contenuti e descrizioni certamente complessi, e senza far sentire troppo la mancanza del testo letterario; eppure, anche in questo caso a sentire i commenti di altri, esisteva un libro da cui attingere e che sembrava aver qualcosa da dare (non l’ho letto, e certamente a questo punto non lo leggerò, anche perché non mi “fido” della letteratura americana contemporanea soprattutto quando ammantata di grande successo “penetrante” e intrisa di riflessioni molto new age: ehi voi, sapete che la ricerca di una verità interiore – trascendente o qualunque altra natura assuma – esiste da migliaia di anni?). Ma anche restando solo al film quale opera in sé, la trama è scontata e anche un po’ sconnessa, finita in fretta (es: il ritorno a casa della mammina rinsavita, l’incursione della polizia nella casa verde, e il serial killer che muore chissà dove…) e non c’è nemmeno un po’ di pathos da thriller ben più banali, gli aspetti “riflessivi”, psicologici, umani sono superficiali, intrisi di luoghi comuni, così mediocri e da copione che li si potrebbe recitare insieme al personaggio (nonna disfunzionale compresa) l’ispirazione alle “esperienze di pre-morte”, ai viaggi astrali e tutta la letteratura che gira intorno ai “limiti della coscienza” sono così evidenti (ma talmente banali) che il gioco è a carte scoperte ancora prima che inizi… no comment sul tema poteri paranormali… insomma…
Salvo solo la microscopica resa sotterranea della trappola in cui cade la protagonista, e mi riferisco proprio solo e soltanto all’idea che fosse un bunker sottoterra in un campo di grano (magari è un dato del libro, sorry Peter), ma se mi soffermo troppo e scrivo altre due parole faccio in tempo a cambiare idea viste le associazioni di “scontatezza” che mi stanno venendo in mente…
Insomma, ma come ha fatto a prendere 3,5 stelline su Mymovies (mediamente affidabile)? Ho decisamente bisogno che qualcuno me lo spieghi.
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