6 Settembre 2011 in Alza la testa

Il film inizia promettendo bene, sembrando in grado di unire in modo armonioso tematiche sociali e familiari. La visione coinvolge, il ritmo è buono, sembra non cadere nei cliché riguardanti le questioni relative all’integrazione. Insomma, ottimo sprint, ma in quanto tale di breve durata: ad un certo punto ecco l’azzardata scelta di stravolgere la pellicola con un improvviso colpo di scena, che trascina il plot ad un nuovo livello più drammatico, esistenziale, profondo. Un salto rischioso, delicato, da effettuare con prudenza e che invece viene affrontato con eccessiva foga. I minuti passano e nel calderone, già bello ricolmo, si continua a buttare roba, lasciando la sensazione che nello slancio disordinato e frettoloso di voler comunicare il più possibile alla fine si sia trasmesso poco e male.

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