Recensione su Alla ricerca di Dory

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Ventimila leghe sotto Nemo / 18 Settembre 2016 in Alla ricerca di Dory

Senza negare un grammo della grandiosità grafica Pixar, secondo me questo sequel di Finding Nemo non ha proprio nulla a che vedere con la perfezione del film del 2001 in un inevitabile confronto. Innanzitutto si tratta di una ripetizione abbastanza pedissequa del viaggio di ricerca attraverso l’oceano, ma quel che è peggio è una ripetizione di aneddoti, snodi e atmosfere (la corrente e le tartarughe, la solitudine e il silenzio dell’acqua torbida, acquari, condutture); e poi la sceneggiatura è continuamente rattoppata dal trova-perdi-ritrova dei personaggi, ad un ritmo esageratamente convulso. Anche il focus sull’handicap di Dory risulta pedante nel suo ripetersi, quando funzionava alla grande in un minutaggio da spalla. Certamente il personaggio del polpo Hank risolleva le sorti del cartone, oltre a una scena finale a dir poco spettacolare.

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