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Alla ricerca di Dory

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grande conferma sottomarina / 25 Marzo 2020 in Alla ricerca di Dory

anni ed anni dopo Nemo, Pixar sforna un altro grande lungometraggio animato in fondo al mar. Lontano ovviamente dai fasti del primo capitolo, ma è un sequel che combatte bene.

Spossante / 28 Novembre 2017 in Alla ricerca di Dory

Che angoscia… Non tanto per la “malattia” di Dory, quanto per il continuo va e vieni, corri e insegui che caratterizza tutto il film con trovate francamente esasperanti.

Se, in Nemo, la smemoratezza di Dory era un elemento comico, qui, diventa puro dramma, perché si è scelto di trattarlo come un vero e proprio handicap. In realtà, ho apprezzato moltissimo la scelta di rappresentare in maniera tanto schietta il problema della protagonista, le difficoltà oggettive che esso le crea e il ventaglio di soluzioni alternative che Dory trova per superarlo.
A fronte di tanta franchezza e della solita qualità tecnica impressionante, però, il resto del film mi è parso davvero desolante.
La riproposizione dei vecchi personaggi è fine a sé stessa, con dinamiche e battute già viste e sentite. L’introduzione di nuovi spalle mi è parsa altrettanto sterile (il polpo fa una piccola eccezione). E, infine, le rincorse incredibili fra i vari personaggi: spossanti.

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il voto sarebbe un 6.5 / 14 Settembre 2017 in Alla ricerca di Dory

Discreto film della Pixar, seguito (o spinoff) di “Alla ricerca di Nemo”.
Infatti in questo film, la protagonista è la smemorata Dory che andrà alla ricerca dei suoi genitori perduti da tempo.
Nella sua ricerca potrà contare sull’aiuto di Nemo e del padre Marlin ma anche di altri protagonisti, alcuni intravisti nel primo episodio altri inediti, tra cui la piovra Hank.
Carino l’inizio con la povera Dory che perde il contatto con i suoi genitori e soffrendo di perdita di memoria a breve termine non riesce più a trovare la strada di casa; anche chiedere indicazioni e ricevere aiuto non sarà facile.
Alcune scene carine e simpatiche, il film ha uno svolgimento standard collocandosi un gradino sotto ad altri film della Pixar; come al solito gli umani sono solo sullo sfondo o visti come minacce (terribile la scena nella vasca del contatto tattile dove le mani dei bambini sono viste come pericolose minacce). Sottolinea l’importanza dell’amicizia e che un qualsiasi difetto fisico (o mentale) non dovrebbe limitare le nostre capacità e i nostri obiettivi. Simpatici e un pò irritanti i due leoni marini; anche altri animali oltre a Dory hanno alcuni difetti come Destiny, lo squalo balena un pò miope, Becky, l’uccello un pò bruttino ma che darà una grossa mano nella ricerca.

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Ok, non è come Nemo, ma… / 4 Gennaio 2017 in Alla ricerca di Dory

La Pixar ci ha saputo fare!
Un bel sequel ci stava tutto, più spazio per Dory (che tutti abbiamo amato mentre cercavamo Nemo!) e ora eccola qui, sempre con la sua memoria difettosa in un’avventura simile al precedente film ma comunque sempre emozionante!
Chi non ha stropicciato gli occhi quando il polpo stava per salutarla da sopra la vasca dell’Oceanografico e si sono detti “mi mancherai anche se non me lo ricorderó” e il polpo risponde “per me sarà impossibile dimenticarmi di te…”
Era qualcosa di simile, ma ho gli occhi lucidi al solo pensiero…
Non sarà il top della Pixar ma comunque un gran bel cartone!!!
Un bel 7!

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Molto lontano da Nemo. / 12 Ottobre 2016 in Alla ricerca di Dory

Premetto che è stato strano vedere il film al cinema alle 11 di mattina.
Il film non regge assolutamente il confronto con Nemo anche se ci sono personaggi nuovi molto carini. Metto 7 solo per gli effetti speciali e devo dire che ho trovato fantastico il corto che precede il film…..sia nella storia deliziosa che negli strabilianti dettagli….tanto che la sabbia sembra di toccarla.
Tornando al film vale la pena vederlo al cinema per i bambini perché sembra di stare davvero in acqua….ma non vale il costo del biglietto.

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Perdita di memoria a breve termine / 26 Settembre 2016 in Alla ricerca di Dory

Per chi ha visto e rivisto alla Ricerca di Nemo, e che come me ha consumato la videocassetta da bambino, questo film è abbastanza inaccettabile. Detto questo la qualità del sequel è ottima come sempre per la Pixar, ma anche molto sottotono rispetto al precedente immortale Nemo. Che Dory avesse bisogno di un maggiore spazio, e di una storia tutta per sé questo non lo metto in discussione, anzi, mi fa piacere. Solo che la Pixar, come abbiamo già visto nel sequel di Cars, non è molto capace a integrare nuove storie e personaggi agli universi che crea, specialmente se questi universi sono perfetti così come sono. E infatti proprio come temevo l’inizio mi ha un po’ deluso Non tanto la storia di come Dory perde la sua famiglia, che è molto struggente, ma tutto il resto. Di come fa improvvisamente a ricordarla, grazie a un espediente un po’ debole, e di come riappaiono dal nulla le tartarughe australiane, per poi sparire. E di come Marlin la offende e di come si dividono esattamente come era successo con Nemo.
Tutto ciò che accade dopo, al parco acquatico è coinvolgente e ben orchestrato, non lo metto in dubbio, ma è questa prima parte che non è abbastanza.
Ne esce sempre più forte e simpatica Dory, che è uno dei migliori personaggi della storia della Pixar, ma ne escono indeboliti Marlin e Nemo che rimangono pallide spalle nei confronti della storia portante. Un buon lavoro, ma mai all’altezza dell’intramontabile Nemo che ho guardato e riguardato mille volte, tante da non riuscire a trovare in questo film il minimo sprazzo della sua genialità, ma solo riflessi interessanti ma incoerenti.

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Ventimila leghe sotto Nemo / 18 Settembre 2016 in Alla ricerca di Dory

Senza negare un grammo della grandiosità grafica Pixar, secondo me questo sequel di Finding Nemo non ha proprio nulla a che vedere con la perfezione del film del 2001 in un inevitabile confronto. Innanzitutto si tratta di una ripetizione abbastanza pedissequa del viaggio di ricerca attraverso l’oceano, ma quel che è peggio è una ripetizione di aneddoti, snodi e atmosfere (la corrente e le tartarughe, la solitudine e il silenzio dell’acqua torbida, acquari, condutture); e poi la sceneggiatura è continuamente rattoppata dal trova-perdi-ritrova dei personaggi, ad un ritmo esageratamente convulso. Anche il focus sull’handicap di Dory risulta pedante nel suo ripetersi, quando funzionava alla grande in un minutaggio da spalla. Certamente il personaggio del polpo Hank risolleva le sorti del cartone, oltre a una scena finale a dir poco spettacolare.

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La Pixar c’è sempre! / 17 Settembre 2016 in Alla ricerca di Dory

Alla Ricerca di Dory non ha deluso le aspettative, diciamolo subito. Anzi, la Pixar è riuscita a fare un film veramente bello capace di tener testa all’ormai leggendario primo episodio. Cambia il (anzi la) protagonista, vengono reinseriti alcuni personaggi del primo e tantissimi nuovi personaggi tutti molto divertenti ed azzeccati. La realizzazione tecnica è fantastica, ogni film della Pixar stupisce sempre di più, una gioia per gli occhi. Ci si diverte, ci si emoziona, si ride e il ritmo è serrato e non si corre davvero mai il rischio di annoiarsi. Bel lavoro, Pixar!
Una nota di demerito va al doppiaggio (anzi, puntualizziamo all’adattamento). Cioè, va bene dargli la voce, ma che Licia Colò sia in un istituto oceanografico di Cleveland, proprio non mi va giù, è troppo assurdo e nonsense. Così come il non tradurre “Octopus” in polipo. Vabbè, problemi italiani questi, che comunque non danneggiano il 9 meritatissimo al film che consiglio vivamente a tutti!

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Sad Dory / 16 Luglio 2016 in Alla ricerca di Dory

Quello che nel primo film era un tratto prettamente comico del personaggio (la “disabilità” della perdita di memoria a breve termine), diventa il motore drammatico, molto drammatico, della storia.
“Alla ricerca di Dory” ha un andamento altalenante, che si inabissa negli schemi collaudati dell’avventura autoconclusiva ma si rialza orgoglioso nel presentare i nuovi personaggi (di solito il punto debole degli ultimi sequel Pixar; vedi “Cars 2” e “Monsters University”). Discorso a parte merita la riscrittura tragica del personaggio di Dory, che funziona e nobilita questo nuovo film, ma sembra dimenticare completamente la natura comica con cui l’abbiamo conosciuta e amata, una delle vette creative dello studio Pixar. Come se un protagonista non potesse essere comico e basta, Dory rinuncia quasi completamente a strappare sorrisi e lascia l’incombenza ai nuovi comprimari.

Precede il film il cortometraggio “Piper” di Alan Barillaro, Calcando fino in fondo il pedale della tenerezza, “Piper” è la storia di un uccellino delle spiagge (“sandpiper” in inglese) appena nato, viziato dalla madre che ora però vorrebbe svezzarlo. Fotorealismo a livelli estremi, con un compiaciuto gusto per la fotografia, i cambi di fuoco, le riprese sottomarine e il dettaglio del microcosmo “a quattro pollici dal suolo”; senza però rinunciare all’espressività, all’anima e all’umorismo di sguardi e movimenti. Colonna sonora composta dal chitarrista Adrian Belew.

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