6 Recensioni su

All is lost: Tutto è perduto

/ 20136.976 voti

Otto / 1 Ottobre 2015 in All is lost: Tutto è perduto

per l’interpretazione di Robert … incredibile girare un intero film da solo senza nemmeno una battuta. Mi è piaciuta molto la sua interpretazione .. per il resto il film è angosciante ma a tratti anche soporifero.

Ottima regia, ottimo film, ma… / 31 Agosto 2014 in All is lost: Tutto è perduto

Raggiunge la sufficienza questo film con un grande (ovviamente!) Redford, alle prese con uno yacht in mezzo al nulla. la radio rotta e la barca che imbarca acqua dopo un insolito incidente… Per carità, una regia impeccabile e un’angoscia crescente. Ma il film non decolla: il protagonista sembra che non perda mai la calma e questa cosa stona. Ad un certo punto pensavo che fosse sempre preparato al peggio e basta. Senz’altro una pellicola da vedere, ma se fosse stato diverso sarebbe stato un bel 7.5.

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L’arte del levare / 20 Luglio 2014 in All is lost: Tutto è perduto

Un film che raggiunge l’eccellenza per sottrazione: nessun dialogo – il protagonista pronuncerà in tutto una ventina di parole – il cast più piccolo della storia del cinema; nessuna informazione superflua su chi, cosa e quando; nessuna retorica sulla volontà di sopravvivenza o sull’ingegnosità umana, cui pure sarebbe stato facile indulgere. Solo un uomo – Our Man, nei credits finali – nella natura indifferente. Redford si fa perdonare in pieno il passo falso di The Company You Keep. Trama avvincente, da cui avrei giusto limato via qualche secondo di troppo nel finale. Le parole iniziali del protagonista, non del tutto coerenti con la vicenda (vedi il riferimento alla gentilezza), invitano a una lettura metaforica, che non è comunque necessaria.

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Non potabile / 7 Luglio 2014 in All is lost: Tutto è perduto

Affascinante ed estremamente salato questo film, non si lascia “bere” facilmente. L’avventura si asciuga vistosamente di fronte alla desolante distesa salmastra senza gli strabilianti effetti ottici di un Ang Lee o le rocambolesche avventure di Capitan Phillips; restano solo le intense espressioni nel viso pietrificato di Redford (interpretazione straordinaria!), tempeste e bonaccia, tempeste e bonaccia, onde azzurre, onde scure e abissi che conducono a un finale ingannevole.

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14 Maggio 2014 in All is lost: Tutto è perduto

Una perla di minimalismo con un Robert Redford fantastico che interpreta come forse pochi altri avrebbero saputo fare in un ruolo di questo genere.
Soggetto impegnativo, per quanto semplice, nella classica illustrazione della inanità dell’uomo di fronte alla Natura, padrona delle sorti del Pianeta.
“Io, la Natura, mi chiamano Madre, ma sono una tomba” diceva Alfred de Vigny.
Il navigatore solitario sperduto nell’oceano indiano e che lotta contro le intemperie, con attimi di relativa quiete, è metafora esistenziale neanche troppo velata.
Un finale ambiguo e non di pronta lettura chiude un’ora e mezza di silenzio, interrotto soltanto da qualche imprecazione e dal rumore dell’oceano e delle tempeste.

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Our Man / 30 Dicembre 2013 in All is lost: Tutto è perduto

Combattiamo una vita intera per rimanere a galla nell’oceano della nostra anima, per essere forti, per amare. Ne vale davvero la pena?

All Is Lost è minimalismo, è il (non) rispondere a questi primordiali quesiti esistenziali. All Is Lost è universalismo, è lo specchio di qualunque essere vivente: del “nostro uomo”, così esibito nei credits, non viene infatti fornito nessun tipo di background, ineluttabilmente ci rappresenta. La corroborante e clamorosa performance di Robert Redford, decisamente intima e discreta, mai pacchiana o hollywoodiana, riesce a cogliere il sapore dolce-amaro dell’uomo comune. J.C. Chandor, oppositamente al già appetitoso Margin Call, disegna così una metafora della sopravvienza spigolosa ed essenziale, disossata, cruda, che incanta e disincanta.

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