19 Marzo 2013
Aleksandr Nevskij nel difendere l’integrità del proprio paese ha impedito che una civiltà mercantile scomparisse ad opera di un medioevo barbarico.
Attraverso la rappresentazione degli avvenimenti passati, Ejzenštejn mette in guardia il proprio paese contro l’aggressione nazista, trasformando con la sua sensibilità artistica un fatto storico in un dato politico a lui contemporaneo.
Interessante soprattutto il legame tra potere e divinità che avviene nella cornice di una falsa solennità liturgica. Gli emblemi religiosi appaiono veramente per quello che sono, come per esempio, le croci che risultano un inutile barriera di legno.
(Fu ritirato in seguito all’accordo Molotov-Ribbentrop per poi tornare sugli schermi nel ’41 dopo l’invasione nazista dell’URSS.)
Sensibilità artistica, davvero? A me quella di Ejzenstein è sempre parsa sensibilità ideologica, ovvero insensibilità.