Recensione su Alamar

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Il mar dei canti / 9 Luglio 2013 in Alamar

“In principio la Terra era una pianura sconfinata e tenebrosa, separata dal cielo e dal grigio mare salato, avvolta in un crepuscolo indistinto. Non c’erano né Sole né Luna né Stelle. Tuttavia, molto lontano, vivevano gli Abitanti del Cielo: esseri spensierati e indifferenti, perennemente giovani, poiché esistevano da sempre nel loro verde Paradiso lussureggiante.
Sulla superficie della Terra non c’erano né animali né piante, ma grumi di minestra primordiale, ciascuno aveva in sé l’essenza della vita. Fu così che, per far sì che tutto prendesse vita e rifiorisse, gli Uomini del Tempo Antico percorsero tutto il mondo
cantando; cantarono i fiumi e le catene di montagne, le saline e le dune di sabbia, i mari cristallini e le lagune. Avvolsero il mondo intero in una rete di canto.” (Le vie dei canti, Bruce Chatwin)

Adesso è arrivato il momento di ripercorrere, insieme a mio figlio Natan, la mia personale via, quella che mi è stata assegnata alla nascita. Attraverseremo la laguna tra le mangrovie, ci fermeremo ad ammirare le tantissime specie di ipomeee, e le bellissime tournefortiae che fioriscono vicino al mare cristallino. Ci immergeremo tra i coralli, pescheremo le aragoste spinose, i pagri dai denti ricurvi, i red bass, gli snapper, gli sfuggenti barracuda. E tra una meraviglia e l’altra, il viaggio finirà. Rimarrà, però, per tutta la vita il ricordo di quel paradiso.

Banco Chinchorro è la seconda barriera corallina al mondo per estensione. Formato da una grande laguna corallina e da diverse piccole isole coperte da mangrovie, è un ecosistema molto delicato, da proteggere e preservare assolutamente. Il film di Pedro González-Rubio, un documentario atipico, esalta la bellezza dei luoghi, descrive la vita dei pescatori, riempie gli occhi e ti fa venire una voglia irresistibile di immergerti tra i coralli. E di rimanere lì, per sempre.
qui la “colonna sonora”.

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