no titolo / 4 Agosto 2020 in L'impero della passione

Tralasciando il modo in cui è stata rappresentata la figura della donna, che non mi è piaciuto, ma andrebbe analizzato, e basti pensare che si tratta di un film giapponese di fine anni 70 ambientato nell’ottocento; che mi piaccia o no la subordinazione della donna era “normale”, in un contesto simile, quindi immagino non potesse essere rappresentata diversamente. Certo, la storia d’amore tra i due amanti nasce da un rapporto sessuale che nel mondo reale definirei quasi uno stupro, ma per qualche ragione spesso nei vecchi film per quanto una donna possa cercare di rifiutare il desiderio irrefrenabile del maschio che le salta addosso, alla fine si lascia andare e se ne innamora. Insopportabile. A parte questo, superato questo scoglio iniziale che mi ha fatto molto storcere il naso, il film è molto bello. Ho amato la fotografia e la regia.

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