Recensione su After Earth

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15 Giugno 2013

Totale buco nell’acqua per M. Night Shyamalan. Certo, dopo quel terribile prodotto che intitolò “L’ultimo dominatore dell’aria” fare di peggio era onestamente troppo arduo. C’ha provato, ma il risultato è più o meno il solito. Se il soggetto, tra l’altro firmato dallo stesso Smith senior, poteva pur diventare interessante, la sceneggiatura è poverissima, e quel poco che c’è è da buttare: non c’è prologo, non c’è analisi psicologica dei personaggi, gli antefatti sono raccontati tutti in 10 minuti, frettolosamente, solo per mettere al corrente lo spettatore, e il vero film qual è? La corsa di un ragazzino in una foresta, non esente da picchi nel ridicolo (l’aquila dall’umano agire in una terra che di umano non sente più nemmeno l’odore). E a fine film ci si chiede: qual è il messaggio? Su cosa dovrei riflettere?.. Perchè è stato fatto? Posso capire il vezzo di Will Smith che voleva provare un’esperienza con il figlio, concezione americana per cui tanto che sono ricco posso permettermi di comprarmi un’esperienza così, però insomma, a me tutto ciò non tange affatto. Ma questo, al Principe di Bel-Air, sono disposto a perdonarglielo.

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