Recensione su A.C.A.B.: All Cops Are Bastards

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A.C.A.B.: la guerra tra poveri. / 31 Ottobre 2014 in A.C.A.B.: All Cops Are Bastards

Film a suo modo coraggioso, ma che mi è parso troppo didascalico e impegnato, suo malgrado, nel giustificare tutto e tutti. Comprendo la difficile posizione “sociale” e morale della pellicola e del regista, ma sono rimasta perplessa. Diversamente da quanto accade in altri lavori di Sollima, per esempio, l’ambiguità dei personaggi è meno cesellata, nonostante alcuni di loro siano profondamente ambivalenti (Cobra su tutti, ovviamente).
Ottimo Favino (nota da fan di Romanzo criminale: il Libanese del film incontra er Bufalo della serie!), bravi gli altri attori.

Il film, per quel che mi riguarda, ha comunque raggiunto un obiettivo preciso: dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, anche alla luce di quello che sta accadendo in questi giorni (vedi, scontri polizia-operai), che l’Italia, attualmente, non è una Repubblica fondata sul lavoro, ma sulla guerra tra poveri.

3 commenti

  1. paolodelventosoest / 12 Aprile 2016

    Condivido tutto, il voto e le tue asserzioni. Ho avuto a tratti una spiacevole sensazione di eroismo camuffato, ma come giustamente notavi l’equilibrio in questo film è davvero complicato e Sollima ha avuto a suo modo coraggio. Resta comunque il dubbio che il pestaggio degli slavi al parchetto venga proposto allo spettatore in una luce più “giustificabile” rispetto alle cariche contro gli ultrà,

    • Stefania / 12 Aprile 2016

      @paolodelventosoest: la materia è talmente delicata che era praticamente inevitabile che Sollima non assumesse un atteggiamento cerchiobottista, concedimi il termine. Il guaio è proprio questo: la “giustificazione”. Non ha voluto (o saputo, o potuto, boh) prendere posizione ed è venuto fuori un film così, rispettabile, se vogliamo, ma difettoso.

  2. GabriAPAD96 / 28 Agosto 2017

    @paolodelventosoest ho avuto anche io la tua stessa impressione per quanto concerne la sensazione di eroismo nella scena del pestaggio degli slavi, anche gli occhi del ragazzo (Costantini) sembrano essere diversi in quella circostanza, va detto ad onor di cronaca però che subito dopo la scena del parchetto montano in lui molto dubbi sulle azioni compiute (dialogo con Cobra fuori il pulmino/paninoteca).

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