8 Recensioni su

Questione di tempo

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Amore nel tempo / 23 Giugno 2021 in Questione di tempo

Bella commedia romantica.
Tim Lake (Domhnall Gleeson) cresce in Cornovaglia con la famiglia: il padre James (Bill Nighy), la madre
Mary (Lindsay Duncan), il distratto zio Desmond e sua sorella Kit Kat (Lydia Wilson), ragazza spirito
libero e particolare. Al compimento del 21° anno, il padre informa Tim che gli uomini della loro famiglia
hanno la capacità di viaggiare indietro nel tempo ma solo in momenti vissuti (non possono andare nel MedioEvo :-)). Tim deciderà di farne uso per la sua vita amorosa.
Commedia carina e simpatica ma che non lesina qualche momento drammatico e toccante (soprattutto per
chi come me ha avuto un’esperienza simile a quella di Tim e avrebbe tanto voluto avere il dono di poter viaggiare nel tempo per rivivere certi momenti). Le donne della vita (amorosa) di Tim sono soprattutto due: Charlotte, amica di Kit Kat, interpretata da Margot Robbie che spezza il cuore di Tim e Mary (Rachel McAdams) che invece lo ripara (il cuore) e sarà la donna della sua vita.
Nel resto del cast da citare Tom Hollander nei panni di Harry, il commediografo che ospita Tim a Londra,
e Vanessa Kirby nel ruolo di Joanna, l’amica di Mary.

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Un film sull’amore per la vita / 11 Ottobre 2016 in Questione di tempo

Un film romantico. Nel vero senso della parola. Non è un film sui viaggi nel tempo, sull’amore impossibile, su tutte le conseguenze negative che un superpotere può causare. E’ un film sull’amore, quello quotidiano, quello che a volte si dà per scontato per mancanza di tempo. L’amore per il proprio compagno, per i genitori, i figli, i fratelli. Il protagonista conosce un’evoluzione straordinaria e positiva. Non possiamo non innamorarci di lui e della vita.

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21 Agosto 2015 in Questione di tempo

Una commedia carina che tratta dei salti nel tempo in modo diverso dalla fantascienza classica. Niente macchia del tempo o altri strumenti. Come valore aggiunto Bill Nighy è sempre piacevole da guardare.

11 Giugno 2015 in Questione di tempo

About Time è un dolce, british e piacevole film diretto (e si vede davvero) da quel Richard Curtis già apprezzato per Love Actually, The Boat That Rocked e compagnia. La premessa della storia, dalle tinte sci-fi, ha scombussolato la prima parte della visione, poichè è necessaria una sospensione dell’incredibilità che a primo acchito appare difficile poichè si notato qua e là dei cavilli temporali fuorvianti. In realtà, dalla seconda metà in poi, il film prende un’altra piega e accettato lo stratagemma dei viaggi del tempo per quello che è, ossia un veicolo per dir altro, la pellicola procede deliziosamente fino alla fine. E questo altro che la storia vuol comunicare è condensato in momenti realistici e pregni di significato, momenti di vita di coppia filmati e recitati con grazia (la scena della prova dei vestiti di lei, con lui che la consiglia, è a-d-o-r-a-b-i-l-e), stralci di vita vera che arricchiscono il film di tante sfumature, insieme ad alcuni passaggi musicali che contribuiscono alla costruzione di molte scene carine (Il Mondo di Jimmy Fontana per un matrimonio!). Vi è poi un cast bravissimo e una fotografia delicata e bella. Seppur la tesi conclusiva del film non sia certo avanguardismo che critica si può muovere a un finale così sincero, fluido ed elegante?

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Sogno / 9 Giugno 2015 in Questione di tempo

Film di grande eleganza, dolcezza e atmosfera. Ritrovi quello che ti aspetti: un’atmosfera sognante.

19 Maggio 2015 in Questione di tempo

L’ho trovato semplicemente molto dolce.

“Viaggiamo tutti insieme nel tempo, ogni giorno della nostra vita. Possiamo solo fare del nostro meglio per gustare questo viaggio straordinario.”

7.5

17 Febbraio 2014 in Questione di tempo

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Un film spiazzante, sia nella struttura che nei contenuti.
Parte come commedia sentimentale tinta di fantascienza e tale rimane fino a metà circa, per poi virare su una più ampia riflessione sulla condizione del protagonista, in verità lasciando un pò spiazzato lo spettatore.
Tim è un adorabile imbranato che a 21 anni scopre di avere un dono eccezionale, la possibilità di viaggiare nel tempo e rivivere il proprio passato, semplicemente pensando ad un momento preciso.
Il dono di Tim è una metafora del desiderio universale di ogni uomo di poter tornare indietro e rivivere alcuni momenti, cambiando ciò che è stato per sfuggire ai rimpianti del presente.
E Tim lo fa, rivive alcuni momenti del proprio passato prossimo per dare una diversa direzione alle cose, regalandoci, peraltro, momenti buffi in modo piacevolissimo.
Per una buona metà il film ruota intorno alla storia d’amore tra Tim e Mary (una Rachel McAdams “condannata” ad innamorarsi di viaggiatori nel tempo a quanto pare…) ma, e qui sta l’elemento straniante e al contempo interessante del film, in un’ambiguità difficilmente spiegabile, ad un certo punto il film amplia il raggio, allarga l’ottica, e ci offre una riflessione sul tempo e sulla “qualità” della nostra esistenza.
Ci sono momenti che neanche un dono eccezionale come quello di Tim permette di cambiare, scelte da cui non si può tornare indietro, attimi irripetibili.
Non tutto è riscrivibile e non è quello il senso della capacità di Tim, come saggiamente gli mostrerà suo padre, dotato dello stesso dono, che si tramanda a tutti i membri maschi della famiglia.
Ciò che bisogna imparare a fare, e Tim ha una corsia preferenziale in tal senso, è vivere ogni giorno come se si fosse scelto di vivere quelle specifiche 24 ore, come un dono.
Bisogna apprezzare il mondo sfuggendo alla centrifuga delle nostre ansie e preoccupazioni, che spesso ci allontanano dalla vera essenza di questo meraviglioso viaggio che è la nostra vita.
Qui sta il messaggio del film e vi assicuro che arriva chiaro e forte, non lesinando anche qualche palpitazione qua e là.
Mi chiedo però se si potesse evitare di spezzare così il film. In fondo è come regalare allo spettatore mappa e poi lasciarlo privo di coordinate. Sarebbe meglio non cambiare così le carte in tavola, la cesura è netta e percepibile e questo va, o potrebbe andare, parzialmente discapito di un film altrimenti davvero interessante.
Ma a dispetto di ciò, non posso dire che non mi sia piaciuto, anzi. A tratti l’ho adorato. La parte istintiva di me ha sentito una connessione forte con la storia, portandomi a provare delle sensazioni che non posso ignorare.
Tecnica e pathos sono due facce della stessa medaglia, si, ma a volte ci sono dei richiami più forti di qualsiasi problema di struttura.
Davvero bella la colonna sonora.

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commedia moraleggiante / 21 Settembre 2013 in Questione di tempo

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Carina l’idea di partenza: il protagonista, come tutti i maschi di famiglia, può viaggiare nel tempo e modificare gli avvenimenti, ma c’è una difficoltà: se si torna a prima della nascita (o concepimento, sarebbe meglio) dei figli, ne nasceranno altri.
Il film parte bene, poi da commedia vuole a tutti i costi trasformarsi in opera morale sui veri sentimenti e le cose importanti della vita, e scade nel melenso.

Insopportabile poi la voce fuori campo che racconta la storia.
Se non sei capace di tradurle in immagini, scrivi un libro.

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