2 Recensioni su

About Elly

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6 Novembre 2012 in About Elly

A riprova di quanto il cinema iraniano stia crescendo questo bel film del giovane regista Asghar Fahradi che si è ben meritato un orso d’argento per la regia al festival di Berlino . Non fosse per lo chador indossato dalle donne , il gruppo di giovani che decidono di trascorrere un tranquillo week end al mare potrebbe essere collocabile in qualunque parte del mondo occidentale fino a che la improvvisa scomparsa di Elly , una giovane e bella insegnante d’asilo invitata a farne parte anche se praticamente sconosciuta a tutti per favorirne l’incontro con un uomo abbandonato di recente dalla moglie tedesca, , non mette in risalto la forza delle tradizioni ancestrali di un paese in continua evoluzione e tuttavia ancora ricco di contrasti soprattutto nel rapporto tra i sessi .
Pur non essendo un giallo , né tanto meno un noir , la tensione per buona parte del film è totale .

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25 Marzo 2011 in About Elly

Film sulla borghesia e sulle sue dinamiche, per noi una pennellata di Antonioni (l’improvvisa sparizione di una delle protagoniste) che risulta essere universale per quanto, nel procedre della storia, la struttura dei non detti ha un rilievo maggiore contestualizzato nella società iraniana. Ed è questa la forza del film, saper problematizzare temi che possono essere vissuti in ogni nazione, ad ogni latitudine.
Una spensierata gita fra amici, che ha la finalità di far conoscere due giovani a scopo matrimoniale, si spezza per l’improvvisa sparizione della Elly del titolo. E qui si apre il capitolo delle verità e delle bugie: chi sia la ragazza veramente, chi ha mentito, chi continua a mentire, chi mentirà fino in ultimo. Più che conoscere una verità sulla storia di Elly alla fine si ha la sensazione che la vita sia solo un insieme di non detti se non di bugie: il problema della verità (oggettiva? relativa?) è secondario, la vita reale è una recita continua, un mascheramento, uno svicolamento, un adattamento. Ed è una modalità comune che si accresce via via, imboccata la strada della bugia è quasi impossibile uscirne, tanto che la maggior parte dei dialoghi verte sulle varie versioni che vengono elaborate, che vengono recuperate e adattate. Sono i ruoli di genere, i ruoli sociali, le relazioni d’amicizia e d’amore che spingono a mentire, anche il problema dell’onore personale e famigliare, l’accettazione sociale e così via: la soluzione è mentire, schermirsi, dissimulare, è inutile asserire “non mi piacciono le bugie”, Amir il marito manesco, la menzogna intrappola tutti.
Bello il realismo scelto dalla regia, bella la concitazione della camera a mano. Il film si chiude senza che nulla sia chiarito, solo una scheggia della vita di Elly sembra essere stata scoperta, ma gli amici si vincolano in una menzogna e l’ultimo atto non fa minimamente luce sulla fine della ragazza.
Molto bella la sequenza dell’aquilone, un sussulto di libertà per Elly

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