4 Recensioni su

A Simple Life

/ 20117.654 voti
A Simple Life
Regia:

Piacevolmente stupito… / 20 Gennaio 2014 in A Simple Life

… questo è uno di quei film che fa riconciliare con la propria anima, a prescindere se credenti o meno, se Cristiani, Induisti, o atei… Un film asciutto, austero, schivo a dialoghi prolissi, ma dove gli sguardi parlano, dove non c’è un fotogramma di troppo e nemmeno uno di meno. Le inquadrature, gli stacchi, i primi piani sono frammenti di capolavoro, dentro un ottimo film, forse la più coraggiosa scelta del b/n avrebbe dato ancora più drammaticità ed enfasi a questa pellicola, ma probabilmente era una scelta osteggiata dalla produzione, o forse è solo un mio parere da vecchio fotografo.
Un film da consigliare, da vedere, da coccolare, da tramandare, una pellicola da proiettare nelle scuole, anche per affinare lo spirito critico ai futuri cinefili.
Un cast in cui spicca la protagonista che ci graffia il cuore con la sua tenerezza, ma dove tutti si esprimono ai massimi livelli. Il racconto di un rapporto che immagine dopo immagine cresce arrivando ad oscurare quello tra madre e figlio, senza per questo mancargli di rispetto.

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7 Gennaio 2014 in A Simple Life

Elegante, delicata ed emozionante storia di amore familiare. Di un affetto puro e profondo che va ben oltre il semplice legame di sangue.
Regia e sceneggiatura non si concedono nessuna sbavatura, e la protagonista, l’attrice sessantasettenne Deanie Ip, dà vita ad un personaggio dalla tenerezza disarmante.
Pellicola pluripremiata. E a ragione.

13 Gennaio 2013 in A Simple Life

Dolce ed intimo ritratto di un rapporto di affetto ed amicizia, estremamente poetico ed arricchito da una protagonista eccezionalmente brava.

16 Dicembre 2012 in A Simple Life

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

La vita semplice è quella di Ah Tao, che per tutta la vita ha fatto la domestica per la famiglia nonricordo il nome. Ora a Hong Kong è rimasto solo Roger, che si occupa di cinema, e quando Ah Tao da i primi segni di vecchiezza le cerca un ospizio e se ne prende continuamente cura, restituendole tutto l’affetto che lei gli aveva dato crescendolo. I due sono tenerissimi ed è come se si instaurasse, con la malattia, un rapporto tra madre e figlio che va ben oltre la dinamica tra il servo e il padrone che era quella iniziale. Tra ricordi e piccoli momenti di spensieratezza tra i decrepiti compagni di ospizio, se ne tratteggia, giustappunto, la semplice vita di Ah Tao, passata tutta nel servire gli altri ma che non ha nessun rimpianto ed è felice di essere ormai parte della famiglia. L’attore è uno di quelli che fanno di solito i film d’azione di HK, e c’è un incredibile cammeo di Tsui Hark nel ruolo di se stesso. Il film tutto è un coraggioso sguardo posato sulle strutture dove i vecchi di Hong Kong vengono stivati una volta che hanno accumulato troppi anni, e una celebrazione del fatto che per essere felici non bisogna per forza essere Alessandro Magno e conquistare il mondo, ma esser soddisfatti di come si è vissuta la propria semplice vita.

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