Recensione su Un giorno di pioggia a New York

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Gradevole, ma superfluo / 9 Dicembre 2019 in Un giorno di pioggia a New York

Un giorno di pioggia a New York è l’ennesima variazione sui temi alleniani. Ecco: se c’è una cosa in cui è davvero bravo Woody Allen, è scaldare la zuppa, variandola leggermente. Sempre la stessa. Buona, eh. Però…
Certe volte, l’aggiustatina gli viene molto bene. Altre, meh. In questo caso, culinariamente parlando, il piatto è senza infamia, né lode.

Gli ingredienti sono i soliti, ma, come dicevo, sono ben amalgamati:
– Upper East Side di New York (ma un po’ anche Soho e Tribeca) = il posto migliore del mondo in cui vivere;
Lo sceicco bianco di Fellini;
– protagonista maschile che interpreta Woody Allen, indossando una giacca di Woody Allen;
– coppia etero che sta insieme non si sa bene perché, dato che il minimo pretesto è buono per dividersi;
– protagonista maschile che ama la pioggia, protagonista femminile che non ama la pioggia, co-protagonista femminile che ama la pioggia.
Purtroppo, mancano intuizioni particolari che, mi piace crederlo, filmografia di Allen alla mano, avrebbero potuto fare la differenza.

Il film, prodotto da Amazon, è stato vittima di una mancata distribuzione da parte della major che, in pieno #MeToo, ha avallato scuse strampalate per non portarlo al cinema (da quel che ho capito all’epoca dell’annuncio del blocco della distribuzione, pare che l’argomento scabroso sia la differenza d’età tra il personaggio di Elle Fanning e quella degli uomini che la bramano, indi l’annosa vicenda giudiziaria Allen-Farrow). Woody l’ha spuntata e, distribuito da altre case internazionali, è arrivato nelle sale con un bel po’ di ritardo, saltando la tradizione del “un film all’anno”.
In verità, per quanto sia una nuova, gradevole dichiarazione d’amore a New York e al piacere di andare al cinema come genuino passatempo astraente, Un giorno di pioggia… è un film superfluo, che, al più, conferma la buona salute fisica di Allen, che, a 80 anni e passa, ha ancora tanta voglia di lavorare dietro la macchina da presa.
Buona resa anche da parte degli attori, con una Elle Fanning radiosa, fotografata da Vittorio Storaro come un sole splendente.
A spanne, mi pare che la coppia protagonista, Timothée Chalamet-Fanning, sia la più giovane diretta finora da Allen. Sommate, le loro età, oggi, raggiungono per un pelo i 45 anni.

2 commenti

  1. Noloter / 20 Dicembre 2019

    @stefania
    Per quanto riguarda la “zuppa riscaldata”, personalmente io nella trama ho trovato molto dell’episodio di To Rome with love con Mastronardi e Tiberi, sebbene lo sviluppo complessivo sia differente. Forse è per questo che il film mi ha dato l’impressione di già visto e quindi prevedibile.

    • Stefania / 20 Dicembre 2019

      @noloter: eh sì, idem! :/
      Quando dico che, ancora, Allen cita Lo sceicco bianco di Fellini, mi riferisco (anche) al (per me) infausto To Rome With Love.

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