L’oblio del silenzio. / 24 Maggio 2018 in A Quiet Place - Un posto tranquillo
Nella comune accezione del termine ( horror ), l’opera di Krasinski, si prospetta come pellicola sui generis, pur annoverando tra le sue fila più e svariati topoi.
Krasinski realizza quasi due film. Uno silente, meditabondo, che si dipana in uno spaccato di vita familiare dedito al più basilare degli istinti, la sopravvivenza. Un ritratto distopico che esilia il suono, ma non il linguaggio, inteso nel suo valore semantico.
Una prima parte che risulta più riflessiva, ed elegante, sondando con le emozioni e le più ancestrali paure, quasi un senso inesplorato di esistenza, mai così aleatorio e incerto.
Qui si incastra una seconda parte meno elaborata, ma più funzionale, soprattutto a quell’intreccio narrativo che vede perdurare la speranza e il senso di appartenenza alla famiglia.
Le tensioni non mancano, ma vengono quasi sempre smorzate da risvolti ed esiti prevedibili.
In definitiva un horror che cattura, forse esaltato un po’ troppo dalla critica americana ( come per Get Out ), ma che riesce a trovare un suo spazio e una sua collocazione, specialmente in un genere sempre più limitato.

Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.