Recensione su Grindhouse - A prova di morte

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DeathProof / 25 Giugno 2012 in Grindhouse - A prova di morte

“Il bosco è magnifico,profondo all’imbrunire,e io ho promesse da mantenere e miglia da percorrere prima di dormire.Mi ha sentita Butterfly,miglia da percorrere prima di dormire.E se loro ti dicono così,allora tu…gli devi fare una lap dance!
(Jungle Julia)

Stuntman Mike corre a 200 km/h sulle assolate strade del Texas.Lui è un serial killer,ma poco importa.Probabilmente è destinato a diventare di culto.Tarantino trasporta sullo schermo le sue ossessioni maggiori(Donne,Pulp,Macchine) e le fonde creando un concentrato di passione,emozione,adrenalina e puro divertimento.”A prova di morte”,secondo sigillo dello scanzonato progetto Grindhouse ideato dalla scanzonata coppia Tarantino&Rodriguez,è un’ode al b-movies,al pulp,alle Grindhouse(sale di serie b),pieno zeppo di citazioni e ammiccamenti all’era di “Zozza Mary,Pazzo Gary”(da Carpenter a Coppola,allo stesso Tarantino).L’inizio del film ci mostra tre avvenenti fanciulle che guidano una macchina e scelgono come trascorrere la serata.L’idea di punta di questo meraviglioso film è il mostrare il potere femminile al di là degli schemi e dei luoghi comuni.Scelgono come divertimento trasgressivo il “Texas Chilli Parlor”,locale in stile anni 80′(ancora),gestito da un uomo interpretato proprio da Tarantino stesso.Alle loro figure da belle donne si incrocia quella di uno spietato serial killer,uno stuntman,un uomo che viaggia verso non si sa dove,con una cicatrice sulla faccia e la voglia di uccidere.Dice di chiamarsi Stuntman Mike(“E chi ca**o è Stuntman Mike?”,urla una soave Rose McGowan,autostoppista seviziata).Proprio nella cornice del locale si svolge una serata indimenticabile.Mike trova una vittima nell’auto-stoppista che gli chiede un passaggio;Le ragazze organizzano una serata coi fiocchi;Una di loro,per sfida,fa una lap-dance molto erotica a Mike,che divertito la osserva.Quindi,per i primi 30 minuti tutto appare normale.Poi,non appena Mike sale sulla sua scintillante Chevy Nova,scoppia l’inferno.Dopo aver ucciso l’auto-stoppista va alla ricerca sfrenata delle ragazze,e quando le trova,gli fa fare una brutta,brutta fine.Le ragazze sono ridotte come se “fossero state masticate e poi sputate da un fottutissimo gigante”.Già nell’autentica figura del killer,vediamo le ossessioni di Tarantino,sempre alla ricerca di nuove esperienze,tra segnali di stile e voglia di strafare,sopra le righe.La figura spettacolarizzata del killer,fra tanto rumore di macchine che si toccano,si sfiorano,come se stessero facendo l’amore,appare luminescente,e si viene attratti da una figura tanto carismatica.Ritroviamo perfino i due sceriffi di “Kill Bill”,che ci giurano che Mike non ricolpirà in Texas.Infatti,tredici mesi dopo torna a colpire lontano dallo Stato,a borda stavolta di una Dodge Charger truccata.Ancora un’altra serie di ragazze,ancora una vogli inconsulta di uccidere,ancora una battaglia senza esclusione di colpi.”A prova di morte” si costruisce da solo la sua aria da cult d’altri tempi:Un manipolo di ragazze pronte all’azione,Luoghi sperduti in cui un uomo gira su di un auto veloce e truccata senza dare nell’occhio,Un Killer che riesce a comprimere tutte le paure in una sola,Due storie uguali e contrarie,che fanno tanto b-movies anni 80′.Tarantino si lascia andare più del solito e ci regala un incredibile gioiellino,uno dei veri prodotti di intrattenimento intelligente della moderna cultura americana.Attaccatissimo per l’efferata volgarità,per le scene troppo imprevedibili,perchè Tarantino o lo ami,o lo odii.Non ci sono vie di mezzo.E “A prova di morte” è il manifesto di un autore che si conquista lo schermo con ogni minima movenza della macchina da presa,con un montaggio veloce e articolato,con vari scherzetti di genere,che fanno tanto un tipo di regia brutta,sporca e cattiva che piace tanto ai nostalgici.Come al solito,Tarantino ci parla di donne,ormai,si sa.Che siano esse abili fattucchiere della realtà,o semplici ragazzine desiderose di affetto e amore.Tarantino le ama e noi con lui.Il cinema di Tarantino è una violenta ossessione,lungimirante verso il relativo significato delle cose.Per questo,è un cinema che sa tanto di cult assoluto.

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