Recensione su Ragazze vincenti

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9 Luglio 2013

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

C’è questo inizio con dei vecchi che giocano a baseball, e già tutti a pensare “ma wtf???”. Invece era solo un pretesto per far partire ilt reno di ricordi della protagonista, che è una probabilmente mai così alta Geena Davis, la quale insieme alla sorellina parte dalla profonda campagna americana per andare a giocare nella lega femminile di baseball. Sorelle del tipo che una è cozza e l’altra no. Siamo durante la WWII e gli uomini sono tutti al fronte, per cui un gruppo di affaristi furboni, guidati tipo dal re delle merendine (seriously) si inventa questa trovata. Provini, tutte prese. Il bestiario è variegato, a fare loro da coach viene messo un Tom Hanks sempre sbronzo, giocatore fallito. Ma il bestiario è ancora più vario di così, dunque T. H. fa del faccettismo spinto e sputa, e c’è Madonna, pure, che balla, sballa e sghignazza e fa l’alterna/diavoletta anni ’40. Sentimentalismi familiari, nel confronto scontro tra le due sorelle ma non solo (per inciso, ha praticamente sempre ragione quella gnocca), il coach che smette di bere, il marito che torna salvo e zoppo, sprazzi di emancipazione femminile ma simpatica e innocua, e chi più ne ha ecc. C’è di interessante è la parziale ricostruzione del fatto (vero) della lega femminile di baseball, con la divisa corta per fare vedere la gamba ma non troppo, et similia, lega che dopo essere stata inventata dal nulla durò persino una decina d’anni. Finale raccapricciante con ‘sti fottuti vecchi che tornano a giocare a ‘sto fottuto baseball. E si ritrovano, e tutti “MMMAAAA CCCCCIAAAAAAOOO”, con tanto di battuta che affossa agghiacciante: “Non sei cambiata per niente!!!”
Sorrisone
“Ho sposato un chirurgo plastico!!!”
My gosh -.-

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