Recensione su A Girl Walks Home Alone at Night

/ 20146.846 voti

Il mio petrolio per un gatto / 10 Settembre 2016 in A Girl Walks Home Alone at Night

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Prodotto da Vice e il Sundance festival. Un film di vampiri young adults, ma in B/N ma iraniano ma hipster, ma con uno skateboard ma con uno chador però c’è un gatto. In una città petroliosa e iraniana che si chiama Bad City (ma girato in California), Arash lavora come giardiniere, ha una decappottabile, un padre che si buca ogni vena e un gatto. Lui si veste come James Dean, e c’è questo fossato di periferia dove dei cadaveri vengono ammucchiati. Di notte, una ragazza vestita sotto un po’ yeye gira con skate e chador da supereroina. Lei e i suoi occhi sono combo tra Dreyer (Jeanne d’Arc) e la nouvella vague (e Paperetta yèyè, anche se dubito che la regista iraniana conosca Paperetta Yèyè), ascolta musiche giuste, ha la stanzetta tappezzata di estetica anni ‘70. Nel frattempo, musiche western, ero e il padre a rota, ma quindi lei è un vampiro etico o no? Perché spaventa il bambino? Intanto tutti si passano questo gatto pacioccoso, protagonista totale, che guarda che succede di qua e di là. Arash e la vampira si conoscono, pendolano nel senso di movimento continuo più vicino/più lontano. Intanto il mondo di Arash, divenuto uno spacciatore dopo aver rubato una valigia piena di robbba, si sfalda. Il padre se ne va, la ragazza morduccide il padre, Arash capisce. Arash pensa, e alla fine decide #cazzomene: prendono la macchina e se ne vanno verso il sol dell’avvenire. Che forse per un vampiro non è il massimo però :/ C’è del delicato, la tenerezza tra persone che hanno paura di venire alla luce (you kidding me), l’accettazione, il superamento della figura paterna e l’altrove. Oltre a un sacco di riferimenti a filmografie precedenti e poi non so se mi spiego, ma ci sono le parole iraniano – skate – gatto – chador – vampiri tutte nello stesso discorso.

Lascia un commento