Scandalo internazionale
/ 19487.117 votiNella Berlino occupata, post-seconda guerra mondiale un capitano dell'esercito americano è diviso tra una cantante di piano bar ex-nazista e una deputatessa americana delegata a valutare l'intergrità morale delle truppe. Ben presto quest'ultima si ritroverà a indagare sui rapporti che la cantante intrattiene con un misterioso esponente dell'esercito al fine di esserne protetta.
Andrea ha scritto questa trama
Titolo Originale: A Foreign Affair
Attori principali: Jean Arthur, Marlene Dietrich, John Lund, Millard Mitchell, Peter von Zerneck, Stanley Prager, William Murphy, Gordon Jones, Freddie Steele, Raymond Bond, Boyd Davis, Robert Malcolm, Charles Meredith, Michael Raffetto, James Larmore, Damian O'Flynn, Frank Fenton, Harland Tucker, George M. Carleton, Nick Abramoff, Ted Cottle, Zina Dennis, Jimmie Dundee, Lisa Golm, Leo Gregory, Ilka Grüning, Vilmos Gymes, Chester Hayes, Hans Herbert, Len Hendry, Friedrich Hollaender, Jerry James, Howard Joslin, George Kachin, Willy Kaufman, Phyllis Kennedy, Henry Kulky, Harry Lauter, Rex Lease, Norman Leavitt, Paul Lees, Kenneth Lundy, Don Lynch, Gregory Merims, Bert Moorhouse, Hazard Newberry, Larry Nunn, Paul Panzer, George Paris, Frank Popovich, Otto Reichow, Albin Robeling, Richard Ryen, William Sabbot, William Self, Pat Shade, John Shay, William F. Sheehan, Peter Similuk, Bob Simpson, Zivko Simunovich, Bert Stevens, Walter Thiele, George Unanoff, Edward Van Sloan, Jack Vlaskin, Sergei N. Vonesky, Henry Vroom, Otto Waldis, Fay Wall, Christa Walton, Bobby Watson, Eric Wyland, Frank Yaconelli, Nicholas L. Zane, Mostra tutti
Regia: Billy Wilder
Sceneggiatura/Autore: Richard L. Breen, Billy Wilder, Charles Brackett
Colonna sonora: Friedrich Hollaender
Fotografia: Charles Lang
Costumi: Edith Head
Produttore: Charles Brackett
Produzione: Usa
Genere: Commedia, Romantico
Durata: 116 minuti
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Una commedia sufficientemente gradevole, ma di fondo assai triste: questa mestizia, sul finale, deborda senza freni.
Situazioni all’acqua di rose, in una Berlino devastata dalla guerra, in cui le donne sopravvivono come possono. Ed è questo l’elemento più disturbante, eppur vero, che Wilder non tenta in alcun modo di velare.
Il contrasto tra la deputatessa ligia al dovere ma romantica come una scolaretta, distante dalla realtà, e la cantante di night che si appoggia a uomini che possono proteggerla, di spirito pratico e dedita alla propria sopravvivenza materiale, è lampante e fastidiosa.
La Dietrich, qui, aveva quarantasette anni: quarantasette!
E ne dimostrava almeno quindici di meno: un portento che, però, qui si esprime come la maschera di sé stessa, con quell’inconfodibile labbro inferiore che scudiscia con charme teutonico l’aria e le consonanti, senza però catturare mai completamente l’animo dello spettatore.
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