A ciascuno il suo -uno sguardo più che profondo alla vita di un paesino siciliano negli anni ’60- / 5 Gennaio 2013 in A ciascuno il suo

“A ciascuno il suo” di Elio Petri.
Regista impegnato, del quale ho apprezzato oltre a il film in questione: il maestro di Vigevano; la proprietà non è più un furto; la classe operaia va in paradiso; indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto.
La differenza fra questa pellicola e le ultime tre sopracitate è che manca della pesantezza politica. E’ più armonioso, non per questo meno crudele.
<>, ultima battuta del film.
Capolavoro nello stile, nella trama, nella recitazione. Capolavoro dell’intrigo.
Il film si apre con delle riprese dall’alto. La Sicilia, la Trinacria degli anni ”60. Le riprese dall’alto ci fanno entrare nel cuore del film, il paese, le figure che lo caratterizzano, la falsità e la meschinità.
Le apparenze da salvare.
Manno, farmacista stimato, riceve negli ultimi tempi delle lettere minatorie a causa delle sue presunte relazioni extraconiugali. Qualcuno vuole morto Manno.
Il Dottor Roscio e Manno vanno a una battuta di caccia. Vengono uccisi.Si pensa al delitto d’onore, con la conseguente uccisione del dottore siccome testimone. Le indagini seguono questa pista e portano all’arresto del padre e dei fratelli di Rosina, servetta adolescente forse sedotta da Manno, una delle tante in paese. Ma i fratelli di Rosina sono contadini e un amico di Manno, l’intellettuale e professore liceale (Volontè), scopre che le lettere vengono fatte prendendo pezzi di giornale, “L’Osservatore Romano”. I contadini non leggono il giornale dei preti. Le indagini personali di un intellettuale, un amico del farmacista, porteranno il cambiamento della situazione. Non fu delitto d’onore, intrigo fu !
Un film che accusa l’omertà, l’ipocrisia, la falsità, le apparenze, l’onore da salvare ad ogni costo e a tutti i costi.

Il finale, un matrimonio, privo di happy ending.
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