. / 21 Febbraio 2017 in 8 donne e un mistero
Un giallo tinto di rosa. Tralasciando le parti musicali che ho trovato stucchevoli e inutili, l ho trovato un film godibilissimo ,recitato divinamente e con un finale inaspettato.
Un giallo tinto di rosa. Tralasciando le parti musicali che ho trovato stucchevoli e inutili, l ho trovato un film godibilissimo ,recitato divinamente e con un finale inaspettato.
Mi chiedo come possa piacere così tanto un film con 8 donne che non fanno altro che urlare, e comportarsi da Galline viziate. Secondo me è noioso. Come non ho trovato il senso delle canzoni.
Delizioso! Una presa in giro del giallo a camera chiusa, anzi una vera e propria farsa, perché in più di un’occasione Ozon decide di rompere la finzione cinematografica (ueilah): a ognuna delle otto protagoniste spetta una canzone di presentazione, l’abbigliamento e l’arredamento sono quasi più adatti a una casa delle bambole, la recitazione e la caratterizzazione stessa dei personaggi è volutamente melodrammatica e surreale.
Insomma, ben curato, divertente, brave tutte, bravo Ozon, ce piace proprio.
Mi è piaciuto tanto! Non so se per il finale che mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta, o per l’intera storia basata su intrighi e misteri di queste otto donne, o per le canzoni orecchiabili e carine (la più toccante, senza dubbio “Pour ne pas vivre seuls”).
Forse mi è piaciuto anche grazie a Emmanuelle Béart.
Sta di fatto, che è un film che rivedrei senza dubbio, magari stando più attento ad alcuni particolari.
Ma non era affatto malaccio, questo film.
Beh, devo pure ammettere che la Béart non mi è…ehm…del tutto indifferente!
Originale (?!) e frizzante ma mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca. I musical non sono il mio genere, questo certo non lo è ma quando hanno iniziato a cantare mi sono sentita molto a disagio. Molto brave alcune, cagna qualcun’altra, comunque mi è piaciuto il gioco di varia femminilità ma è stato trattata male la questione della passione tra donne, secondo me.
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