Recensione su 2001: Odissea nello spazio

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Così parlò Stanley Kubrick / 11 Maggio 2016 in 2001: Odissea nello spazio

Quando un film è fantasy sappiamo cosa aspettarci. Così come quando un film cerca di essere realistico in maniera quasi scientifica sappiamo cosa aspettarci. Da una parte abbiamo mirabolanti avventure e incantesimi, mentre dall’altra il freddo regno della razionalità. Ma quando questi due mondi si incontrano danno vita a qualcosa che non solo è assurdo, ma anche bugiardo. Si perché la fantascienza è un campo profondamente bugiardo, che sostiene una colossale menzogna senza mai smettere neanche per un secondo di farti credere che sia vera. E quando si parla di capolavoro di fantascienza, si parla di una bugia che ha convinto proprio tutti, e lo ha fatto con delle proporzioni di natura smisurata. Perché dopotutto 2001: odissea nello spazio non è che la il continuo violare le leggi della misura, un contino andare contro i limiti dello spazio, del tempo, dell’uomo, della macchina, del vuoto, della vita e della morte.
Se all’inizio partiamo dagli ominidi a raccontare, poi saltiamo in un secondo di milioni e milioni di anni al futuro, senza dare spiegazioni sensate, senza catalogare il tempo, annullando il tempo. Se prima ogni spettatore e come una formica nei confronti di quello schermo illuminato, poi ha la possibilità di percorrere chilometri e chilometro. Se prima c’è una macchina che deve ubbidire alle direttive imposte, poi c’è una macchina che assume il controllo di tutto, che assume una coscienza, una paura cieca di morire. Come se attraverso il suo freddo razionalismo, Kubrick ci dicesse che non esiste razionalità in sé per sé, neanche in ciò che è nato per essere razionale. Anzi, è proprio la razionalità che gli permette di agire irrazionalmente, con una lucida decisione, un lucido progetto. E poi Kubrick abbandona i limiti totalmente quando ci mostra quel luogo in cui il tempo si azzera. E l’uomo è capace di invecchiare e morire in un microsecondo. E di rinascere, sotto forma di un essere in potenza che da lontano guarda il mondo.
E tutto partendo da semplici leggi scientifiche manipolate a piacimento di un genio. Non so perché ci ho messo così tanto a capire quanto fosse meraviglioso questo film.

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