5 Recensioni su

1408

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22 Agosto 2017 in 1408

Il racconto mi era piaciuto nella sua essenzialità. Tutto una preparazione a quello che poi sarebbe successo nella stanza.
Il dialogo tra il protagonista e l’albergatore è una delle cose più belle di King che ho letto (non ho letto molto, in realtà).
Il film mostra troppo quello che il racconto accennava solamente, perdendo, secondo i miei gusti, in suspense.

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6 Luglio 2014 in 1408

L’horror è un genere cinematografico difficile da valutare, in quanto soggetto a diverse interpretazioni. Le quali possono variare a seconda delle emozioni suscitate. Solitamente tali emozioni sono: terrore, panico, orrore. Quindi se le aspettative create da quest’ultime non vengono soddisfatte, si tende a denigrarne il prodotto, magari discostandolo, in modo assai repentino, dal genere invece rappresentato. Dimenticandosi invece che la paura ha diversi sinonimi, che si riflettono in altrettante sfaccettature, classificabili o meno nella vasta gamma di definizioni che presenta il termine. Di conseguenza se il terrore passa il timone al timore, e lo sgomento all’inquietudine, non si può certo dire che di terrore non si tratti, in quanto rappresentato non sotto altra forma, bensì velato da una diversa maschera.
Altro ostico problema risiede nell’inevitabile confronto con il testo dal quale il film è trasposto.
Le trasposizioni di natura cinematografica tendono quasi sempre a discostarsi dalle loro matrici originali, cercando di non riproporne fedelmente la storia, in modo da aggiungere ad essa un tocco di atipicità. Ovviamente questo può o meno piacere, ma per i fedeli dell’opera adattata sarà arduo scindere tale duplice nautura, ed inevitabile sarà appunto la comparazione.
Detto questo, 1408, è un ottimo film, le cui ambientazioni e atmosfere riescono a coinvolgere lo spettatore, proiettandolo in una sorta di dimensione onirica, nella quale gli incubi generano perpetui tormenti.
Vi è da dire, tra l’altro, che la 1408, essendo una camera del male che opera in maniera autonoma e mai casuale, le ossessioni e le pene che infonde nei suoi sfortunati occupanti, sono sempre diverse, in quanto differenziate dal livello emotivo dei soggetti, e dalla loro storia. Da questo si può semplicemente trarre che ogni incubo ha un suo peculiare aspetto, e un diverso grado di angoscia, che si rifletterà o meno in un empatico stato d’ansia o terrore da parte dello spettatore.

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21 Agosto 2013 in 1408

Sono molto scettica riguardo agli Horror/Thriller. Se dovessi considerare questo film un purissimo Horror, probabilmente non gli darei altro che un 4. Non ho avuto incubi né momenti di disagio durante la visione. Tuttavia, consideriamolo come un Thriller, passa appena la sufficienza. L’ansia e il mistero di questa stanza così impossibile da sconfiggere sono stati resi abbastanza bene sulla pellicola.

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The King is back? / 29 Dicembre 2012 in 1408

Mike Enslin è uno scrittore scettico di saggi atti a smascherare la finzione che sta dietro alle case infestate da fantasmi, spiriti, demoni e chi più ne ha più ne metta, reduce dalla morte prematura della figlia e il conseguente allontanamento dalla moglie. Quando riceve una cartolina del Dolphin Hotel di New York con scritto “non entrare nella stanza 1408” (la cui somma dà 13, fatalità!), nella quale sono morte 56 persone, Mike la prende come una sfida, e dopo vari tentativi di persuasione a non entrare nella stanza da parte del direttore dell’hotel, passa la notte all’insegna di eventi strani, incredibili e inspiegabili.

Riuscirà Mike a sconfiggere la camera o si farà travolgere da essa, che gioca sui punti deboli e sulle questioni lasciate in sospeso da chi pernotta all’interno di essa? Una stanza che aiuta o distrugge, che obbliga l’ospite a dialogare con la propria coscienza, portandolo al limite della sanità mentale. Film, tratto da un romanzo di Stephen King che ridona dignità allo scrittore dopo innumerevoli film mal riusciti dopo Shining, teso, a tratti confuso, che depista lo spettatore (ma alla fine si è immaginato tutto?), allucinante e surreale, con un John Cusack ironico, scanzonato e credibile e con un Samuel L. Jackson luciferino, che non si capisce “da che parte sta”.

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24 Agosto 2011 in 1408

Bello, mi è piaciuto, lo giudico più un thriller psicologico (un pò allucinato) che un horror.
Bravissimo John Cusack che regge praticamente la scena x tutto il film e bravo Samuel L. Jackson (anche se si vede poco); alcuni momenti di paura ma è soprattutto la tensione che aleggia per tutto il film.
Ben costruito (io ho evitato anche di leggere completamente la trama per non rovinarmi sorprese) il film ha un’ottima suspense con la domanda che continuerà ad aleggiare: illusione o realtà?

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