Da una storia vera. Aron Ralston è amante del trekking e della bicicletta. Durante un'escursione tra i canyon dello Utah, è vittima di un incidente legato ad una frana: per cinque giorni, resta incastrato in una fenditura, con un braccio bloccato da una roccia.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: 127 Hours
Attori principali: James Franco, Amber Tamblyn, Kate Mara, Clémence Poésy, Kate Burton, Lizzy Caplan, Sean Bott, Koleman Stinger, Treat Williams, John Lawrence, Bailee Michelle Johnson, Parker Hadley, Fenton Quinn, Peter Joshua Hull, Pieter Jan Brugge, Rebecca C. Olson, Jeffrey Wood, Norman Lehnert, Xmas Lutu, Terry S. Mercer, Darin Southam, Johnny Ahn, Robert Bear, Adam Colvin, Luke Drake, Christopher K. Hagadone, Elizabeth Hales, Zachary Haycock, Kelly Higgins, Brad Johnson, Lonzo Liggins, Samantha Marsden, Kelsie Mathews, Kyle Paul, Priscilla Poland, Aron Ralston, Jessica Ralston, Amy Savannah, Stacey Ann Turner, Mostra tutti
Regia: Danny Boyle
Sceneggiatura/Autore: Danny Boyle, Simon Beaufoy
Colonna sonora: A. R. Rahman
Fotografia: Anthony Dod Mantle, Enrique Chediak
Costumi: Suttirat Anne Larlarb, Jacqueline Newell
Produttore: Tessa Ross, Danny Boyle, François Ivernel, Cameron McCracken, Bernard Bellew, John J. Kelly, Christian Colson, John Smithson, Tom Heller, Lisa Maria Falcone, Diarmuid McKeown, Gareth Smith
Produzione: Gran Bretagna, Usa
Genere: Drammatico, Thriller, Azione, Biografico
Durata: 94 minuti
Dove vedere in streaming 127 ore
Tratto da una storia vera.
Aron Ralston (James Franco) parte per una gita solitaria nel Blue John Canyon nello Utah; la giornata sembra procedere ottimamente, ha avuto anche un piacevole incontro con due ragazze, Kristi (Kate Mara) e Megan (Amber Tamblyn), ma l’imprevisto è dietro l’angolo.
Infatti mentre attraversa una gola, un grosso masso si smuove precipitandogli addosso e intrappolandogli il braccio destro; Aaron non riesce a muoversi e con il passare dei giorni (e le scorte che si assottigliano) dovrà prendere una drastica decisione.
Per certi versi qualcosa in comune con Buried, dove un uomo è intrappolato anche se in questo caso il motivo si conosce appieno; Danny Boyle soprattutto all’inizio si sofferma con inquadrature su dettagli (esempio il coltellino svizzero) che saranno poi importanti nel seguito. Aaron nonostante tutto, inizialmente riesce ad essere abbastanza lucido; prima con qualche tentativo per smuovere il masso, poi con il dosare l’acqua e il cibo. Nella sua agonia inizia a ricordare il rapporto con la sua famiglia, con la sua ragazza (Clemence Poesy) e le escursioniste di cui sopra; lo fa anche raccontando alla videocamera con anche qualche buona trovata (quella in cui si sdoppia tra ipotetico conduttore radiofonico e sè stesso). Nonostante la pellicola in solitaria (A parte qualche piccola eccezione), il film si mantiene vivo e interessante fino alla fine.
Qualche piccolo dubbio sull’azione finale (abbastanza cruda) ma per il resto non male.
Nel resto del cast da citare Treat Williams nei panni del padre di Aron, Lizzy Caplan è la sorellina Sonja.
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Questo film è fatto veramente bene, sarà che ho un certo debole per le pellicole tratte da storie vere. Molto angosciante, crudo e claustrofobico. Nonostante la trama sia ridotta all’osso, il film scorre via velocemente senza mai annoiare, il tutto condito con un James Franco veramente ottimo.
Una storia vera, narrabile con un documentario da venti minuti su DMAX, diventa un intero lungometraggio per mano del fresco vincitore di Oscar Danny Boyle, che allunga il brodino come può (pur restando su tempi da film di Woody Allen), con flashback e allucinazioni di ogni genere vissuti dal protagonista durante la sua forzata prigionia.
Inizio e finale un po’ psichedelici per far emergere il contrasto tra asfissiante vita urbana e meraviglie dell’outdoor, salvo constatare che anche il divertimento può tramutarsi in una trappola.
Per fortuna viene scelto un attore non famosissimo ma che se la cava più che dignitosamente, tenendo pressoché da solo la scena per 90 minuti circa (molti dei quali immobile) con le sue smorfie di dolore (ma qualche urlo in più avrebbe reso il tutto più verosimile, sopratutto nel momento dell’incidente).
Meravigliose le locations dello Utah, uno degli Stati USA meno conosciuti ma paesaggisticamente tra i più belli in assoluto.
È un film nel complesso interessante e originale, da consigliare ai fanatici estremisti dell’outdoor, quelli che pensano di poter domare la natura quando e come vogliono.
Mentre invece ci può essere una assurda pietra che aspetta proprio noi, come da discorso fatalistico pronunciato dal protagonista in un momento di sconforto (e figurarsi se poteva mancare la filosofia).
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Uno dei miei film preferiti! Pensare che tutto questo è accaduto per davvero mi fa venire la pelle d’oca!
ottima interpretazione di James Franco!
Boyle e i montaggio sincopato ormai sono inseparabili, in questo caso il film ci guadagna perché 2 ore con un unico personaggio per quanto possa essere interessante, il personaggio, sarebbero state inaffrontabili… storia vera ed estrema che gli iperattivi comprendo e i pigri si chiedono ma chi te l’ha fatto fare? L’adrenalina, ovviamente… l’adrenalina sarebbe da usare a piccole dosi e proprio perché da dipendenza da rifuggire il più possibile ma Aron ormai ci è dentro con tutte le scarpe, e non solo…
Bella la tensione ma straziante
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