Recensione su 12

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Un film toccante / 19 Gennaio 2013 in 12

E’ un film russo, diretto da Nikita Mikhalkov.
Si basa sulla pellicola di S. Lumet “Twelve Angry Men” che a sua volta fu la trasposizione cinematografica del dramma “La parola ai giurati”.

I protagonisti di questa storia sono “i dodici”.
Una giuria di dodici individui moscoviti. Essi sono stati scelti per un arduo compito, anzi il loro più che un compito è un dovere. Devono dichiarare colpevole una presunta minaccia per la società. Un ragazzo ceceno, adottato da un ex ufficiale sovietico, uccide il suo stesso padre adottivo. Ma è davvero
colpevole? La caratteristica principale del film è che ci presenta dodici stili di vita, modi di affrontare i problemi, dodici esperienze di vita vissuta. Dodici uomini con un passato alle spalle completamente diverso, in alcuni fra loro si fa pure sentire il peso dell’ex U.R.S.S. Tutte le discussioni passano attraverso il cuore e l’anima di ciascuno di essi, attraverso i loro timori e preoccupazioni. Il film è la storia della moderna Russia, di un paese ormai minacciato (secondo alcuni di loro) dall’ “altro”, il diverso. Il ragazzo, che è un diverso essendo ceceno, potrebbe essere colpevole o innocente.
In fondo a nessuno importerebbe (almeno nei momenti iniziali). Per un tassista, il colpevole (?) è semplicemente un selvaggio proprio come ogni ceceno. Per un astuto signore questo non è assolutamente vero, di conseguenza viene accusato di plagiare le menti con i suoi giochini da ebreo. Il tassista incarna quella percentuale di russi, profondamente antisemita.
Il tale, che ci crediate o meno, ha suscitato in me pietà e compassione. Egli maschera con modi violenti, una finta sicurezza che viene demolita da una figura che ho davvero ammirato, il chirurgo georgiano. Ho trovato toccanti l’esperienza di vita vissuta di ogni protagonista ma forse, dico forse, quella del tassista è una delle più brutte. Egli porta il figlio quasi al suicidio. In ogni caso nel giro di poche ore, la situazione cambia. Quella che prima era una votazione segnata da 11 per la colpevolezza, 1 per l’innocenza, si ribalta. Quella che era nata come una discussione per parlare, si trasforma. Si viene a sapere così che una testimone era miope e che si è autoconvinta della colpevolezza del giovane ma soprattutto come dietro l’omicidio del padre adottivo c’è un qualcosa più grande dei 12 e sicuramente più grande di noi. C’è un giro d’affari da milioni di dollari.
La domanda finale è dura come un pugno allo stomaco come dura è la scelta che compirà uno dei dodici, un ex ufficiale dell’esercito. Ma un ufficiale dell’esercito non sarà mai un ex ufficiale.

Ci si lega ad alcuni personaggi, forse a tutti.
Quello che comunque ho preferito è “il becchino”.
Le sue parole sono: “L’uomo russo non riesce a vivere in modo conforme alla legge perché questa è qualcosa che non gli appartiene e lo annoia”.
Egli è uomo di poche parole ma quando parla..
Che si è fatto da solo, che è partito da 0 e che ora va in palestra poiché ha conosciuto una ragazza araba con dei capezzoli color cioccolato e un fisico che toglie il fiato.
L’ho trovato come una boccata d’aria dopo una bella corsa. Da notare proprio come la pellicola unisca momenti di ilarità a momenti durissimi, lunghi flashback ci riportano al passato del giovane ceceno (detenuto in attesa di giudizio in una cella buia come la notte). Il passato del ragazzo non è stato roseo, lo vediamo colpito dalla perenne ombra della guerra fra la Cecenia e la Russia. Ci sono poche scene al riguardo, la pellicola venne accusata di essere filo-Putin (lo stesso Putin diceee di essersi messo a piangere alla visione). Tra l’altro i flashback sono le poche scene all’aperto che possiamo vedere nella pellicola. L’intera azione del film infatti si svolge all’interno dell’aula dove sono riuniti i giurati, che poi è una palestra.

Note del Don: questo film è stato girato nel lasso di tempo che vedeva i vari attori momentaneamente disimpegnati dai principali progetti cinematografici che gli riguardavano. Il regista è Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
Il regista interpreta l’ex ufficiale.
DonMax.

4 commenti

  1. yorick / 19 Gennaio 2013

    Accattati Alexandra di Sokurov, se t’interessa il genere (guerra cecena abbordata trasversalmente da un regista russo).

  2. Notta / 20 Gennaio 2013

    E’ stato il primo film russo che ho visto e tra i primi che mi ha aperto la curiosità sul cinema,capolavoro assoluto

  3. DonMax / 20 Gennaio 2013

    Grazie ragazzi.
    Yorick, di Sokurov ho visto solo “Il Sole e Moloch”… provvederò a reperirlo 😀

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