Recensione su 12

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La verità è un fatto personale / 31 Marzo 2011 in 12

Un solido pezzo di cinematografia per Nikita Mikhalkov, che con questo film (presentato alla Mostra del Cinema di Venezia di qualche anno fa) prende in considerazione il tema della coilpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio, che dovrebbe essere espresso dal parere unanime di una giuria (così almeno funziona in America).
Di fatto una giuria è composta da un eterogeneo insieme di persone, anche di estrazione sociale, economica e culturale diversa, tenute a formulare un giudizio di colpevolezza o di innocenza, sulla base delle testimonianze e delle prove addotte in aula.
Tutti sanno che cosa sia una giuria, ed ecco che a partire da questo Mikhalkov sviluppa un intreccio che mette a nudo l’interiorità, i dubbi e gli intimi segreti di ogni giurato, integrandoli ogni volta con la realtà del caso dibattuto (un giovane ceceno è accusato di aver ucciso il padre adottivo, un generale russo). La realtà politica viene rappresentata da questo processo, dove le considerazioni personali ed il credo politico di ogni giurato (e quindi di ogni russo) vengono messe costanetemente alla prova.
La realtà viene vista da punti di osservazione sempre diversi, filtrata dal personale ed assume un quadro definitivo nel finale.
Ho scoperto che questo film si ispira ad un precedente hollywoodiano, “La parola ai giurati”. Da quando ho visto “12” mi sono ripromesso di vederlo.

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