The Assassin
/ 20156.827 votiCina, dinastia Tang, VII-VIII sec. d.C. Una giovane donna viene addestrata in segreto da una suora taoista per diventare una spietata assassina, ma, una volta ,completato il duro allenamento le viene ordinato di uccidere il proprio amante.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: 刺客聶隱娘
Attori principali: Shu Qi, Chang Chen, Nikki Hsieh, Sheu Fang-Yi, Ethan Juan, Xu Fan, Zuo Xiaoqing, Satoshi Tsumabuki, Ni Dahong, Shih Chun, Zhou Yun, Mei Fang, Jacques Picoux, Yong Mei, Zhen Yu Lei, Shao-Huai Chang, Leon Dai, Jack Kao, Hsin-Yu Ling, Mostra tutti
Regia: Hou Hsiao-hsien
Sceneggiatura/Autore: Chu Tien-wen, Hou Hsiao-hsien, Hsieh Hai-Meng, Cheng A
Colonna sonora: Lim Giong
Fotografia: Mark Lee Ping-Bing
Costumi: Huang Wen-Ying
Produttore: Stephen Lam Bing-Kwan, Dai Song, Peter Lam Kin-Ngok, Liao Ching-Sung, Hou Hsiao-hsien, Chen Yiqi
Produzione: Cina, Taiwan, Hong Kong, Francia
Genere: Orientale, Azione, Drammatico
Durata: 105 minuti
Dove vedere in streaming The Assassin
Un wuxia che è antitetico al suo stesso genere; pur essendo un tributo, ne è il mutamento.
Alternanza di ampi spazi a interni compressi, stracolmi di dettagli; assenza di primi piani, azione centellinata è priva di tutti quegli elementi spettacolarizzanti che costituiscono i combattimenti wuxia.
Un film che lascia disorientati sulla narrazione e che richiede una rielaborazione per comprendere dei passaggi apparentemente incomprensibili. Bisogna discostarsi dal concetto di narrazione lineare a cui siamo abituati per abbandonarsi al mite scorrere delle immagini.
Rimanere interdetti, o addirittura annoiati, è comprensibile.
L’esperienza deve essere metabolizzata; se possibile, abbandonarsi ad ulteriori visioni del film.
Bisogna diffidare da ciò che esercita un immediato impatto, che ci stupisce: sono emozioni estemporanee che si dissipano velocemente, che non aderiscono al pensiero, all’esperienza dello spettatore.
The Assassin si sedimenta nello spettatore, occupando gli spazi che ritiene più opportuni.
La fascinazione del mondo orientale, la mistica sensazione che il film sia stato evanescente, sfumando nei ricordi.
A tratti ipnotico, pur non integrando in sé elementi surreali o mistificatori; la maestosità delle immagini, l’impercettibilità uditiva di alcune parole, la sensazione che i dialoghi sfuggano allo spettatore a causa della disattenzione derivata dal sovraccarico dei dettagli nelle inquadrature sono elementi che mi hanno fatto vivere l’esperienza con The Assassin, pur lasciandomi convivere con il dubbio di non aver visto il film ma di aver assistito a qualcosa di inafferrabile e di impercettibile.
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Non ho capito niente. Mi sono annoiato. Non ho trovato nemmeno quel senso estetico nella composizione dell’immagine o nella regia, o quantomeno non ai livelli che mi aspettavo e che mi erano stati promesso dai commenti sperticati di molti spettatori e critici.
Con la sua ultima fatica, Hou Hsiao- Hsien, tra i più rinomati registi Taiwanesi, mette in scena un Wuxiapian atipico, raffinato ed altamente estetico, sconfinando in terreni inesplorati dello stesso genere.
Impreziosito da una sontuosa fotografia, che proietta lo spettatore fra le impervie amenità dei suoi paesaggi, scorci di inusitata bellezza che ritraggono la preminenza del gesto e l’artificiosità della parola, The Assassin scivola come acqua mite di ruscello, vivendo dei suoi pacati ed equilibrati ritmi, oscillando appena in funzione degli eventi narrati.
In questa ipnotica morsa di eleganza, si susseguono scontri ed acrobazie, sublimazioni di pragmatiche ambizioni, e di mere vittorie.
Amori, obblighi, doveri, si mescolano tra loro, nelle ferme intenzioni di discernerne le verità.
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