Tesnota / 8 Aprile 2018 in Tesnota

Bellissima sorpresa di uno dei film più interessanti (e snobbati) dell’ultimo Cannes. Un manifesto di coerenza visiva, claustrofobia, colori vivi concentrato su quello che, fondamentalmente, è un “romanzo” di formazione giovanile su cui Balagov (il regista) fa risaltare la “closeness” con la cinepresa. E però a lui non interessa la vicinanza fisica (emblematiche a scena del sesso e del ballo, dove il contatto fisico è lontano o assente) ma molto di più la vicinanza mentale, i dialoghi e soprattutto quella nel contesto familiare in un doppio binario tra chi, naturalmente, si distacca e ne esce e chi invece, per autoidentificazione, si ribella e guarda seducente il fuori solo per chiudersi ancora più. Una Scena Finale e del picnic ottime, un’attrice naturale come una bambina e un contesto storico (la scena della videocassetta da pelle d’oca) inserito con cura elevano il tutto.
Premio Fipresci sez. Un Certain Regard Cannes 2017

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