Stalingrado vista dai russi / 23 Novembre 2016 in Stalingrad

Fëdor Bondarčuk, figlio d’arte (suo padre Sergej aveva diretto una decina di film, tra cui quello sulla rivoluzione d’ottobre, I dieci giorni che sconvolsero il mondo), fa rivivere sul grande schermo i giorni drammatici di Stalingrado, la battaglia che con tutta probabilità fu fondamentale nel decidere le sorti della seconda guerra mondiale.
Lo fa approfittando delle nuove tecnologie (primo film russo interamente in 3D e primo film non americano in formato IMAX), con uno stile ampolloso e retorico, che esalta (forse oltre misura) il patriottismo ed il coraggio dei soldati russi.
Stroncato dalla critica principalmente per tale motivo (come se i più celebrati film di guerra hollywoodiani fossero immuni da tali aspetti), la pellicola è in ogni caso discretamente avvincente e abbastanza precisa quanto meno nella ricostruzione del clima della Stalingrado della fine del ’42.
L’abuso del ralenti e la gestione dinamica delle scene di combattimento pongono l’opera a metà tra film di guerra e film d’azione, con effetti speciali in stile Matrix ed una logica da videoclip tipica del cinema contemporaneo.

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