Umorismo involontario / 24 Ottobre 2018 in The Spacewalker

L’industria cinematografica russa sta cercando di recuperare le glorie del passato sovietico in chiave nazionalistica, e le imprese spaziali si prestano indubbiamente assai bene a questo scopo. Un tentativo relativamente noto è Salyut 7; pochi mesi prima era uscito Il tempo dei primi – Spacewalker (noto anche con una miriade di altri titoli). A differenza di Salyut 7, però, la riuscita è meno felice. Leonov, il protagonista, appare qui più come un idiota fortunato che come un audace pioniere – dopo una serie di guai procurati a se stesso e ad altri raggiunge il culmine con l’incomprensibile mutismo durante la fase critica della passeggiata spaziale, che lo fa dare per morto. (Il vero Leonov ha servito da consulente per il film, quindi è possibile che sia ritratto tanto impietosamente quanto fedelmente.) Questo contribuisce a far sì che il film assuma per lunghi tratti caratteristiche involontariamente comiche; si vedano anche la scena dell’incidente mortale nello stabilimento di produzione della capsula spaziale, che strappa una gran risata (immagino non voluta), o l’irresistibile duetto con la pistola lanciarazzi, degno di Laurel e Hardy. La recitazione degli attori russi, che segue canoni espressivi un po’ differenti da quelli occidentali, non migliora la situazione. Insopportabili anche gli intermezzi frequentissimi e melensi col protagonista bambino perso tra i prati. Decenti gli effetti speciali, ma la magia della Terra ripresa dallo spazio di Salyut 7 è assai lontana.

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