Recensione su Seoul Station

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Seoul Station / 14 Aprile 2017 in Seoul Station

Seoul Station, con la sua antinomia sociale, con il suo nichilismo logico e la sua scala di valori integrata, funge da prequel ( ossia una sorta di anticamera animata ) al live action ‘’Train to Busan ‘’, dello stesso regista ( Yeon Sang-Ho ), che ritorna quindi a quei lungometraggi animati permeati da un palpabile e concreto pessimismo.
Il topos è il medesimo, sedimentato nel genere ( zombie ). Quindi un impianto narrativo lineare, che nel linguaggio videoludico ha tutti i tratti distintivi di un survival horror; ma a differenza di altre rappresentazioni, i cosiddetti morti viventi, qui incarnati nelle logore vesti e negli affranti corpi dei clochard, nei loro mordaci intenti, celano invece una mobilità sociale, pronta a scalarne i vertici.
Il regista, così, omaggiando anche il papà degli zombie Romero, ritorna a dare spessore e contenuto al genere, con critica, denuncia e parodia, ma con tutti i crismi di una categoria spremuta forse fino all’osso.

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