Vinyl

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serie tvVinyl

New York, prima metà degli anni Settanta. Richie Finestra è un discografico che sta tentando di risollevare le sorti della sua etichetta che, tra defezioni di artisti importanti e l'assurda velocità con cui sta cambiando la scena musicale, sta navigando in pessime acque.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Vinyl
STAGIONI/EPISODI: 1 Stagioni , 10 episodi, conclusa
Durata episodi: 60 min.
Attori principali: Bobby Cannavale, Olivia Wilde, Ray Romano, Ato Essandoh, Max Casella, P.J. Byrne, J.C. MacKenzie, Birgitte Hjort Sørensen, Juno Temple, Jack Quaid, James Jagger, Paul Ben-Victor
Creata da: Martin Scorsese, Mick Jagger, Terence Winter, Rich Cohen
Produttore: Victoria Pearman, George Mastras, Martin Scorsese, Terence Winter, Emma Tillinger Koskoff, Allen Coulter, Rick Yorn
Produzione: Usa
Genere: Drama
Network: HBO

Dove vedere in streaming Vinyl

I dolori di Richie Finestra / 20 Aprile 2016 in Vinyl

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Prima stagione

Ricostruzione d’ambiente goduriosa, colonna sonora così ricca e variegata da risultare felicemente soffocante, belle facce tra gli attori, pilot firmato Scorsese foriero di grandi fascinazioni.
E poi?
Più o meno, basta.
Manca all’appello un elemento fondamentale: una sceneggiatura capace di appassionare.
Mi spiego: preso il primo e l’ultimo episodio della prima stagione, ciò che vi galleggia in mezzo è poco più di un mero riempitivo. Guardate e valutatene tutti.

La trama criminale, i problemi di Finestra con la moglie scontenta, le strambe difficoltà della casa discografica, l’aspirante talent scout che scova una banda di ribbbelli protopunk sono tutti elementi che girano a vuoto: c’è scarsa progressione narrativa, la storia sembra sempre inchiodata al palo, tra enormi sniffate di cocaina e incontri con sosia di personaggi famosi (il miglior tête-à-tête, forse, è quello con Elvis, dipinto in maniera impietosa, con un guizzo caustico e quasi demistificatorio che sarebbe stato bello ritrovare spalmato in maniera costante lungo tutta la stagione).
Bobby Cannavale è credibile, si spreme come un limone per mettere in scena la fatica del suo Richie Finestra nel fare ordine in una vita complicata: gli scoppiano le vene e gli occhi gli schizzano fuori dalle orbite, ma tanto daffare somiglia alla condanna eterna di Sisifo.
Dove vuole arrivare Vinyl? La descrizione della scena musicale newyorkese del periodo, così variegata, prodromica, in perenne ebollizione mi pare riuscita a metà: non è mio desiderio assistere ad una docufiction, sia beninteso, ma, purtroppo, duole percepire un contesto così esplosivo solo come uno sfondo affascinante delle storie(lle) estreme di Finestra.

Anche se, nei minuti finali, l’ultimo episodio della prima stagione apre qualche spiraglio “evolutivo”, temo che la mia “brama di brio” sia vana.
Dico fin da ora che spero di essere smentita dalla seconda stagione.

Voto prima stagione: 5

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Vinyl (pilot): La Fascinazione del Rock… / 16 Febbraio 2016 in Vinyl

Ci sono tre modi di fare il cinema e le serie tv, il modo giusto, il modo sbagliato e il modo in cui li fa Martin Scorsese.

Che roba, mai visto un pilot tanto entusiamante, dinamico, esplosivo, corrosivo, roba che ti penetra nelle viscere e ti rimescola tutto l’organismo. La mano del genio di Scorsese è palpabile in ogni piccolo particolare, dalla musica onnipresente, alla fotografia d’alta scuola che richiama egregiamente l’isterico periodo narrato, passando per la colossale regia cinematografica, i dialoghi pieni di verve fino ad arrivare a tutti i coltissimi rifermienti culturali, musicali, sociali che avvolgono l’intero plot. Bisogna essere degli ottimi conoscitori di musica per coglierli tutti, perchè si, è la musica la vera protagonista, lo status symbol della New York anni ’70, è la musica a non mancare mai, è la musica che rende epiche certe scene, è la musica che fa sballare gli già sballati protagonisti di “Vinyl”, che siano produttori musicali tossici, talent scout strampalati o star arrivate, viziate e deliranti. La musica, la droga, il sesso, la creatività, tutti connotati di un’epoca che ancora sembra tanto viva, nonostante sia trapassata sotto tutti i suoi aspetti. C’è chi dice -per fortuna-, c’è chi dice -che peccato-, ma per ora noi guardiamoci “Vinyl” e godiamocelo tutto. Un ubriacante giro di giostra che ci riporta indietro negli anni, negli strabilanti e confusionari seventies, l’ orgiastico decennio dove comandava l’istinto.

Questo progetto è destinato a fare la storia della tv per quanto si presenta curato, Mick Jagger e Martin Scorsese, insieme allo sceneggiatore di razza Terence Winter, hanno creato qualcosa di enorme, almeno stando a giudicare da questo primo, lungo episodio pilota diretto proprio dal regista italoamericano. Qualcosa di unico, qualcosa di epico. Qualcosa di Rock…

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