. / 14 Marzo 2018 in Under the Dome

Come molti prodotti simili, l’andamento di questa serie tv ispirata all’omonimo romanzo di King (da cui si discosta parecchio) è quello di un piano inclinato. O, meglio, del profilo discendente di una…cupola (pessima battuta, lo so).
Una prima stagione praticamente ottima, con solide basi, la giusta dose di mistero, azione e ritmo è seguita da una seconda stagione più riflessiva, psicologica (e tutto sommato ci sta anche, considerando gli interrogativi posti all’inizio e che ovviamente esigono delle risposte – risposte che vengono fornite, sì, ma con un contorno di altre domande) e ancora centrata sul “pezzo”, per terminare poi, in discesa ripidissima, con una terza stagione parecchio deludente, lenta, ripetitiva, noiosa, banale e senza brio a causa del cambio di atmosfera che da fanta-scifi si trasforma in una goffa riedizione de ***AVVISO INIZIO SPOILER*** l’invasione degli ultracorpi[1] ***AVVISO FINE SPOILER*** con tutti gli ovvi cliché del caso, e il capovolgimento di tutte le premesse iniziali.
Nessuna sorpresa che non si sia più proseguiti oltre.

[1] (e se a qualcuno piace questo tipo di concept, allora consiglio la sfortunata ma ben fatta serie “Invasion” da cui la terza stagione di questo “Under the dome” deve aver pescato moltissimo, secondo me)

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