Il majokko tra l’inquietitudine e il dramma / 19 Ottobre 2013 in Puella Magi Madoka Magica

Ricordo perfettamente che mi avvicinai a questo titolo spinto dalla curiosità scaturita dal suo successo dilagante. Anche perché, e lo dico onestamente, vedendo il character design di queste bambine-maghette dall’aspetto grazioso e del loro peluche-mascotte con le fattezze simili a quelle di un gatto, iniziai a storcere il naso e senza accorgermene il mio subconscio aveva già etichettato quest’opera come un prodotto destinato a fanciulli (anzi a fanciulle, per essere precisi).
Quanto, e sottolineo, QUANTO mi ero sbagliato.
Puella Magi Madoka Magica parte effettivamente come un majokko (ovvero una storia di ragazzine dotate di poteri magici) ma già dal primo episodio si può notare che c’è qualcosa di diverso. Si percepiscono delle atmosfere fortemente cupe e un tono drammatico che andrà a caratterizzare la serie durante tutto il suo percorso. Se dal primo episodio avremo un piccolo assaggio di ciò che è PMMM, dal terzo possiamo dire che assisteremo definitivamente alla scelta degli autori di mettere tutte le carte in tavola. In questa serie, le scelte delle protagoniste non porteranno gioie. Avere poteri magici, salvare il mondo ed essere delle eroine qui non è fonte di autoesaltazione, non è portatore di quella felicità data da una sorta di altruismo superiore, e soprattutto non è appagante, tutt’altro. I poteri di queste moderne salvatrici del mondo hanno un costo e portano a loro volta delle conseguenze, il più delle volte opprimenti e nefaste per loro stesse o per chi sta loro intorno.
E’ interessante assistere alle grandi maturazioni psicologiche di queste giovani maghette una volta spinte al confronto con questo mondo misterioso e oscuro. Basti pensare che i loro nemici sono creature dall’aspetto tremendamente astratto, che se non fossero definite nella serie stessa con l’appellativo di “streghe” faremmo fatica ad identificarle come tali.
Una nota di merito poi per la colonna sonora, ricca di componimenti orecchiabili e che rispecchiano perfettamente l’atmosfera.
Puella Magi Madoka Magica è dunque una serie interessante e che vale la pena vedere rompendo il pregiudizio della prima impressione. Anche perché ciò che si vede in superficie alla fine avrà perlopiù la funzione di una maschera. Teoricamente, questa serie potrebbe condividere una sorta di parallelismo con Evangelion. Se, infatti, la popolare opera di Anno utilizza la “facciata” delle guerre tra alieni e robottoni per poi mostrare un’opera profonda e ricca di contenuti, PMMM allo stesso modo si presenta come un’opera di genere majokko, per poi iniziare a smantellare la copertura esterna data dal disegno grazioso e dalla trama di base, e mostrare il suo cuore tragico, presentando una storia matura a tutti gli effetti e creando oltretutto, a parer mio, un affascinante contrasto.

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