Outlander

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serie tvOutlander

Basata sul primo libro della omonima saga di Diana Gabaldon, 'Outlander' segue la storia di Claire, un’infermiera della Seconda Guerra Mondiale che nel 1945 durante la seconda luna di miele con il marito Frank Randall, viene misteriosamente catapultata indietro nel tempo nella Scozia del 1743 ritrovandosi così gettata in un mondo sconosciuto dove la sua vita è in pericolo. Quando viene costretta a sposare Jamie Fraser, un giovane guerriero scozzese cavalleresco e romantico, si accende un’intensa passione dividendo così il cuore di Claire tra due uomini molto diversi in due vite inconciliabili.

Titolo Originale: Outlander
STAGIONI/EPISODI: 8 Stagioni , 83 episodi, in corso
Attori principali: Caitríona Balfe, Sam Heughan, Richard Rankin, Sophie Skelton, John Bell, Charles Vandervaart
Creata da: Ronald D. Moore
Colonna sonora: Bear McCreary
Costumi: Trisha Biggar
Produttore: Caitríona Balfe, Sam Heughan, Luke Schelhaas, Matthew B. Roberts, Andy Harries, Jim Kohlberg, Maril Davis, Toni Graphia, Ronald D. Moore
Produzione: Usa
Genere: Drama, Fantasy
Network: Starz

Dove vedere in streaming Outlander

Pessima 4° stagione / 26 Maggio 2020 in Outlander

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Grande delusione. Una serie intensa, intrecciata con fatti storici resi in modo verosimile, una storia d’amore bellissima…. arriva la quarta… UN FLOP!!!!
Ma dico io, come si fa a rovinare una serie così bella? È la prima volta che assisto a un simile tracollo, è diventata una soap, una telenovela. La delusione è tanta che non so con chi prendermela.
Brianna? la figlia tanto desiderata? Una cretina con la c maiuscola. Cresciuta nella bambagia, i genitori che stravedono per lei. Viziata. Non sa cosa fare all’università. Entra ad Harvard solo perché lì insegna suo padre. Morto lui, non studia più, si iscrive a ingegneria. Salvo poi decidere di andare nel passato. Lì imperversa nella vita dei suoi genitori, presuntuosa, dando per scontato che tutto le è dovuto. Non sa fare nulla, se non far finta di aiutare a pulire verdure, però ha l’atteggiamento da principessa sul pisello.
E Roger? decisamente bruttino, scialbo, ci credo che si innamora di Brianna e la tampina come uno stalker, se la poteva sognare una gnocca del genere.
e lei non riesce a dare l’impressione nemmeno da lontano di essere innamorata (e ci credo!). Roger rompipalle, non la molla e non la molla. Ci ho quasi goduto quando Jamie prima e gli indiani dopo lo hanno picchiato in quel modo.
Insomma, mi sento orfana di una serie che mi aveva appassionato. Bellissime le prime tre stagioni; nella quarta Outlander tradisce il pubblico. Mentre in Scozia l’autencità è palpabile, l’America della quarta stagione è patinata, irreale, con gli indiani appena usciti dal parrucchiere. Personaggi inutili e inconsistenti come Ian (un pomodoro, fa sempre da contorno)…
Non so che fare, mi chiedo se posso continuare a guardarla sperando che Roger muoia e Brianna riceva una’iniezione di umanità…

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I had no idea where this journey would lead me, what opportunity might present itself. / 24 Ottobre 2015 in Outlander

Prima stagione: 8

Un grande stereotipo della “letteratura” harmony è la figura del rude guerriero scozzese innamorato perso della propria donna. Sulla carta Outlander si presenta proprio così.

Il telefilm (prodotto da Starz) segue le sfighe di Claire Beauchamp, infermiera ai tempi della seconda guerra mondiale che, dopo aver toccato una misteriosa pietra, si ritrova catapultata nella Scozia del 1743.
Qui farà la conoscenza del clan dei MacKenzie, tra cui il giovane Jamie, il quale sappiamo diventerà il suo interesse amoroso in quanto unico protagonista con il viso di un angelo e il corpo di un modello.
Sullo sfondo di questa storia d’amore troviamo la rivolta dei Giacobiti e la vita nel castello di Leoch.
O almeno, così per la prima metà della stagione.

Sono rimasta piacevolmente sorpresa da questa serie. Si presenta come un harmony, ossia storia d’amore passionale e prevedibile, con inoltre il fattore dello scozzese in kilt, e io ero alla ricerca di qualcosa di leggero che mi accompagnasse nelle settimane tra un episodio della seconda stagione di The Leftovers e l’altro. Purtroppo ho visto tutti e sedici gli episodi in tempo record, quindi attualmente sono al punto di partenza con l’aggravante che oltre a voler vedere di più di The Leftovers ho bisogno di un’altra stagione di Outlander.

Ma come mai ho fatto fuori una stagione in così poco tempo?
Ebbene, perché Outlander non è un harmony.

In primo luogo è una serie molto curata dal punto di vista estetico. Ogni episodio è davvero girato in Scozia e la ricostruzione del 1743 è credibile, così come i personaggi secondari, tutti scozzesi barbuti, massicci, con la faccia piena di cicatrici. Non sembra finta come invece spesso capita con queste serie televisive (e come, secondo me, è capitato con Black Sails, altra serie della Starz che aveva una fotografia troppo patinata che rendeva irreale il tutto).

Ma soprattutto, dopo che viene coronato il sogno d’amore dei due piccioncini è come se la serie capisse di aver chiuso un capitolo e di potesse finalmente sviluppare situazioni più articolate, spingendosi verso scelte narrative impensabili per un prodotto che dovrebbe basarsi solo su una storia d’amore.
La tensione cresce fino a culminare nel finale di stagione, episodio che raggiunge vette che mai mi sarei aspettata. Non esagero nel dire che non ho mai visto in una serie televisiva immagini così crude e una situazione così disturbante.

In conclusione, una serie che offre molto di più di quello che promette.

Consiglierei di recuperarla se non fosse che questa storia è basata su una serie di libri. Dopo la visione dell’ultimo episodio ho preso la decisione di spoilerarmi l’intera saga e ho letto i riassunti su wikipedia. Non l’avessi mai fatto. Se questa stagione a primo acchito pare un harmony la prossima sembrerà una soap opera. Ho fiducia negli autori, ma dubito possano fare miracoli se non stravolgendo completamente la trama.

Facciamo così, ci riaggiorniamo nel 2016, a fine seconda stagione.

PS: volevo chiamare la recensione “Sotto il kilt… niente” ma era meglio non assecondare l’aria di harmony che traspare da questa serie. Comunque sappiate che ci ho pensato.

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