23 Novembre 2013 in Daitarn 3

Ho sempre amato Daitarn, fin dalla tenera età di otto anni.
Adoro questo riuscito cocktail di fantascienza, azione, ironia, comicità, avventure alla James Bond, erotismo, ma anche di inaspettati squarci malinconici o addirittura drammatici.
Il suo difetto maggiore è la discontinuità: è una serie che alterna ottimi episodi ad altri pessimi, alcuni disegnati alla perfezione ad altri realizzati in fretta e furia.
E poi molti punti a suo favore li porta anche la mia smodata passione lussuriosa che nutro nei confronti del protagonista(oh, dopo venticinque anni non mi è ancora passata e, arrivata a questo punto, credo che non mi passera mai…)
Però c’è da dire che con il nuovo doppiaggio un pò ha perso:non è malvagio, anzi(per esempio la voce della doppiatrice di Koros mi piace più di quella di trentaquattro anni fa), il problema è la voce del protagonista, Massimo De Ambrosis, è troppo impostata, poco spontanea, non riesce a coinvolgerti nell’azione come faceva il caro Renzo Stacchi e tutto il cartone ne risente(così come me risente parecchio il fascino di Banjo agli occhi di noi vecchie fan), ma è pur sempre una serie robotica di alto livello, a mio modesto parere molto sottovalutata(i Meganoidi sono un colpo di genio di Tomino) e, oggi più che mai, molto attuale.

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